Ore contate per il Governo Letta: Berlusconi pronto a ritirare i sui ministri e aprire la crisi
Tranne di smentite nelle prossime ore, come nel perfetto stile del cavaliere, le ore del Governo Letta sono contate e la crisi di governo, si potrebbe aprire da un momento all’altro.
Berlusconi infatti, al termine di un colloquio ad Arcore con il segretario del Pdl e vice premier Angelino Alfano, avrebbe detto: “Se non succede nulla di nuovo per me il governo può cadere prima del voto del 9 settembre“.
Oramai, ogni tentativo di mediazione sarebbe sfumato e l’ex premier mette in atto il famoso detto “muoia Sansone con tutti i filistei”. Ora il suo obiettivo sono nuove elezioni, ovviamente con le stesse regole, dal momento che il governo non ha fatto in tempo finora a modificarle, e la sua strategia sarà adottare la linea dura, che farebbe precipitare i tempi ancor prima di lunedì 9 settembre, data in cui è prevista la votazione al Senato per la sua decadenza da senatore, il cui esito per il leader del pdl è sempre più chiaro.
Questo dunque il motivo perchè mostra i denti, così come fa un cane di piccola taglia, incontrandone uno più grosso di lui.
Silvio Berlusconi, già condannato in via definitiva a quattro anni per frode fiscale, non si arrende e non molla, così come ha più volte affermato, non vuole chiedere la grazia, non vuole che altri la chiedano per lui, ma attende che un atto di clemenza da parte del Capo dello Stato arrivi per i veri o presunti meriti acquisiti e minaccia:”Siamo pronti a ritirare i nostri ministri entro venerdì”.
Secondo il leader Pdl, dice si essere stanco di quella che il suo partito definisce “mancata risposta” da parte del Pd in merito alla retroattività della legge Severino e di una grazia da parte del Colle che sembra oramai da escludere.
Tanto l’imbarazzo e la Giunta per le Autorizzazioni del Senato prende tempo, infatti si è riunita senza trovare l’intesa sul calendario dei lavori, motivo per il quale la seduta slitta a lunedì 9 settembre alle 15; difficile pertanto che lo stesso giorno vi sia la votazione.
Intanto il capogruppo Pdl a Palazzo Madama Renato Schifani insiste a chiedere al presidente del Senato Pietro Grasso di sostituire i membri della Giunta, a seguito delle loro dichiarazioni alla stampa sul voto di lunedì. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri invece invita a riflettere sulla costituzionalità della legge Severino, che prevede la decadenza dei condannati a pene superiori ai due anni.
E nel frattempo un intero Paese è bloccato per le sorti di un singolo cittadino, che calamita le discussioni, le attenzioni dei Media a discapito di un maggiore sforzo del governo per la ripresa ed il bene di tutti.
Sebastiano Di Mauro
4 settembre 2013