Votata la fiducia al Dl del fare, nonostante ostruzionismo di M5S. Napolitano a Bertinotti nessun blocco politico
É stata una lunga battaglia ma alla fine la seconda prova di fiducia, per il governo è passata con 427 Si e 167 NO.
Il provvedimento, ritenuto dall’esecutivo indispensabile per il rilancio dell’economia del Paese, ora dovrà essere approvato anche dal Senato, dove sicuramente M5S opporrà ancora ostruzionismo, con conseguente rischio di ritardo sul voto finale della legge di conversione.
Il decreto contiene diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie.
Il governo aveva chiesto la fiducia sulla conversione in legge, proprio per per evitare la discussione degli 800 emendamenti da M5S, ma anche di Sel e Lega che ne impedirebbero l’approvazione prima dello stop estivo del parlamento.
Ieri si era anche innescata una polemica tra Bertinotti e il presidente Napolitano, il quale rispondendo ad una lettera pubblicata da Bertinotti sul Corriere, aveva detto: “Il Parlamento è libero, in ogni momento, di votare la sfiducia al governo Letta, ma il Quirinale ha il dovere di mettere in guardia il Paese e le forze politiche rispetto ai rischi e ai contraccolpi assai gravi, in primo luogo sotto il profilo economico e sociale, che una ulteriore destabilizzazione del quadro politico-istituzionale comporterebbe per l’Italia”
Secondo Bertinotti Napolitano ha di fatto posto un blocco politico, spingendosi oltre i suoi poteri, come se fossimo già in un regime presidenziale.
Bertinotti ritiene che i poteri del Presidente non possono e non debbano “congelare d’autorità una delle possibili soluzioni al problema del governo del Paese, come se quella in atto fosse l’unica possibile, come se fosse prescritta da una volontà superiore o come se fosse oggettivata dalla realtà storica”
Ma il Presidente ribatteva affermando “Nessuna blindatura, ma ancora una volta un monito alle forze politiche: attenzione perché di “azzardi la democrazia italiana ne ha vissuti fin troppi”.
Insomma Napolitano vuole dire è giusto che le opposizioni facciano il proprio lavoro, ma non è giusto che in un momento delicato come questo, qualcuno ne approfitti per fare lo sgambetto all’esecutivo.
Questo a voler significare, che il parlamento è si libero di fare le sue valutazioni, ma se ci saranno conseguenze per il Governo, anche il Capo dello Stato a quel punto farà le sue valutazioni.
Sebastiano Di Mauro
24 luglio 2013