Politicamp Reggio Emilia: Civati scende in campo e corre verso la segreteria del Pd
“Vogliamo una profonda trasformazione della politica, un ricambio del gruppo dirigente, più sobrietà, più partecipazione, più ascolto di quel che si muove nella società italiana.” Questo è quello che si può leggere sul nuovo sito internet inaugurato dopo i tre intensi giorni di Politicamp a Reggio Emilia.
Il congresso che ha avuto come motto “W la libertà” , nasce dall’ esperienza digitale del blog Cwati.it e dalla pagina fb “Io sto con Civati”, due fonti che hanno segnato il percorso di dissidenza dell’ oppositore e futuro rinnovatore firmato Pd e che si è concretizzato nel capoluogo dell’ Emilia-Romagna.
Lo scopo è chiaro: quello di rinnovare le dirigenze politiche e le vecchie strutture del Partito Democratico, sempre più impantanato in un’intesa di governo che sembra rinviare le riforme indispensabili di cui il nostro paese ha bisogno. Pippo Civati si candida, si candida alla dirigenza del PD e lo fa presentando le sue ragioni in un convegno che coinvolge la cittadinanza e che passa dalla pars destruens della linea conservatrice del partito, l’ OccupyPd, a quella construens, l’ InvityPd, incentrata sull’ascolto delle istanze cittadine e sull’ inclusione di chi finora si è sentito messo da parte dalla politica.
Ad aprire l’incontro il 5 Luglio in prima linea a fianco di Civati c’è Fabrizio Barca, autore del documento “ Un partito nuovo per un buon governo”, in cui l’economista si rende promotore di un restauro e un’ apertura al dialogo dell’apparato politico italiano.
Sabato 6 luglio parte invece all’ insegna dell’ approfondimento del ruolo dei media nella politica. Dino Amenduni, Giovanni Diamanti, Francesco Tomba, Renato Soru hanno discusso di comunicazione, organizzazione, consenso e partecipazione attiva nelle piattaforme digitali e nei nuovi mezzi di comunicazione.
Legalità, tasse sul lavoro e lotta alle mafie i temi di questa mattina, prima della chiusura del congresso alle 12.
Le situazioni che gridano vendetta della vecchia dirigenza di partito Civati non le tiene nascoste: la questione degli F-35, Pompei, Taranto e la segreteria di Epifani che ha affondato la barca sbilenca del Pd già navigante in acque torbide; tutte questioni che rendono il partito fragile e vittima di una schizofrenia politica divisa tra l’assenso al governo misto e la caccia ai dissidenti. Che il risultato di questo mix esplosivo che appare come un’ immanente conseguenza sia quello delle deroghe non c’è poi da stupirsi.
Le proposte del giovane riformatore sono alquanto chiare: dalla sobrietà alla partecipazione politica attiva, dal vendicare il boicottaggio di Rodotà alla presidenza della Repubblica, all’impegnarsi per il sito archeologico di Pompei vittima di un’amministrazione fantasma e dell’assenteismo della politica. Al centro dell’ agenda economica gli incentivi per il lavoro giovanile e la salvaguardia dell’ambiente.
Le premesse ci sono, Civati ha saputo coinvolgere ed appassionare il pubblico attraverso il web ma anche mostrandosi in carne ed ossa nell’arena politica e nelle piazze italiane, e ora Pippo scende in campo.
Noemi Debbi
7 luglio 2013