La Convenzione di Istanbul, raggiunta per contrastare la violenza sulle donne, che già aveva avuto il via libera della Camera lo scorso maggio, è stata definitivamente ratificata dal Parlamento italiano con il voto del Senato all’unanimità. Ora è legge dello stato.
La convenzione era stata approvata dal Comitato dei Ministri dei paesi aderenti al Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 ed era stata firmata dall’allora ministro Elsa Fornero.
Questa legge è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante con lo scopo di proteggere le donne da qualsiasi forma di violenza. Più precisamente, la sua finalità è quella di prevenire e contrastare la violenza all’interno della famiglia.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, è pienamente soddisfatta e dice: “l’impegno corale ed unitario delle forze politiche è un segnale di alto valore e significato per la sempre maggiore affermazione dei diritti della donna nella società. Adesso è prioritario proseguire nell’azione di sensibilizzazione verso i nostri partner affinchè ratifichino al piu’ presto la Convenzione e ne permettano la rapida entrata in vigore”. Infatti perchè la Convenzione venga applicata deve essere sottoscritta da almeno 10 Stati, di cui almeno 8 del Consiglio d’Europa.
Soddisfatta anche la senatrice di Sinistra, Ecologia e libertà, Alessia Petraglia che dice “La ratifica della Convenzione di Istanbul è un passo fondamentale in termini di civiltà giuridica per la protezione della vita e della libertà delle donne. Ma le norme da sole non bastano. Adesso è prioritario trovare fondi per i centri antiviolenza ed i consultori, continuamente esposti al rischio di chiusura per i tagli dei finanziamenti pubblici”.
La vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli del Pd, invece dice: “La ratifica della Convenzione di Istanbul è un atto importante, che impegna questo Parlamento a realizzare misure concrete, come il finanziamento dei centri antiviolenza, per contrastare e superare la violenza sulle donne e i bambini. Occorre lavorare su tre punti per rendere gli obiettivi della Convenzione effettivi: stereotipi, linguaggio, educazione”.
Sebastiano Di Mauro
20 giugno 2013