Guglielmo Epifani è il nuovo segretario del Pd, che accompagnerà il partito al congresso
Con 458 voti e l’85% dei consensi, il partito democratico elegge Guglielmo Epifani il suo nuovo segretario, chiudendo la stagione Bersani. Ora toccherà a Epifani, l’ex sindacalista traghettare il Pd verso il congresso di ottobre, tentando di coinvolgere tutte le componenti e le correnti all’interno del partito.
Anche per questa elezione, nonostante fosse scontata, si sono rivelati ancora chiari segnali di dissidi
nel partito, considerando oltre 100 schede nulle o bianche che si sono contate. Ora si teme che questi segnali possano diventare dei veri e propri ostacoli nelle prossime settimane, quando il nuovo segretario dovrà decidere la propria squadra e avviare le procedure per il congresso.
Il nuovo segretario eletto, Epifani ha detto: “Non ho cercato questo incarico, ma di fronte a una sollecitazione che mi è venuta da più parti nel partito, non potevo sottrarmi a questa responsabilità. Fa parte della mia storia dare una mano a una organizzazione che è in difficoltà. Cercherò di mettercela tutta per fare bene”
Enrico Letta arriva all’assemblea del Pd e tocca a lui fare un intervento in cui, a poche ore della manifestazione a Brescia del Pdl, come uomo di partito, ma ancor più come premier deve esprimersi dichiarando: “La difesa e il rispetto dell’autonomia della magistratura è un valore per noi, sempre e comunque”. Nel suo intervento fa un chiaro riferimento alla presenza del vicepremier, ministro dell’Interno e segretario del Pdl, Angelino Alfano, così come agli altri ministri nella piazza anti-giudici.
All’assemblea Nazionale del Pd, gli occhi erano però puntati su Matteo Renzi, da molti ritenuto l’uomo che potrebbe salvare il Pd, ma c’è anche chi lo ritiene una minaccia per i democratici. Renzi nel suo intervento ha detto: “Se il Pd riscopre l’autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all’Anci ma da militante, da iscritto darò una mano”. Precisando inoltre: “Sul governo non possiamo ricorrere a mezze parole. E’ chiaro che non è il nostro governo, ma se non prendi i delusi del centrodestra alle elezioni, ti tocca prendere i ministri del centrodestra”. Quindi Renzi invitava l’assemblea alla riflessione ribadendo comunque di sostenere il governo perchè diversamente si “regalerebbe” a Berlusconi la possibilità di rivendicare le cose positive fatte.
Sebastiano Di Mauro
11 maggio 2013