Sanremo Giovani 2016 – Irama
Salirà sul palco di Sanremo nella categoria Giovani con la canzone “Cosa resterà” ed è pronto a intraprendere una carriera nel mondo della musica. Classe 1996, Filippo Maria Fanti, in arte Irama, sa che questa è un’occasione che non può farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo. Appassionato della musica italiana e in particolare dei cantautori più importanti del nostro Paese, Irama ci racconta in un’intervista quali sono le sue sensazioni prima di presentarsi tra qualche giorno sul palco più importante d’Italia.
Il palco dell’Ariston è sempre più vicino. Come ti senti a pochi giorni dal debutto?
Sono onoratissimo, non vedo l’ora di poter raccontare una novità e una storia nuova ma quello che mi emoziona maggiormente è il fatto di poter cantare accompagnato dai musicisti del calibro di Sanremo e quindi dell’orchestra”
Come è nata la canzone che hai presentato e che è stata scelta, “Cosa resterà”?
La canzone l’ho scritta in un momento un po’ difficile. C’erano sentimenti ed emozioni contrastanti dentro di me, ero un po’ giù da una parte ma provavo anche un sentimento di rinascita. Sinceramente non amo parlare delle canzoni e del loro significato perché secondo me le canzoni vanno interpretate. Mi piace molto interpretare anche le altre canzoni, molte volte in base al mio stato d’animo e a quello che provo in quel momento. Per questo ti dico che per me più che raccontare una canzone è meglio interpretarla ma soprattutto farla propria”
Come è nata la tua passione per la musica?
Fin da piccolo i miei genitori mi portavano in macchina e nei viaggi ascoltavo sempre i cantautori italiani quindi mi sono subito appassionato in particolare a De Andrè e Guccini. Quando ascoltavo De Andrè impazzivo per la canzone Carlo Martello e questa è secondo me una fantastica storia per bambini. Intorno all’adolescenza mi sono avvicinato più al mondo della strada, quello dell’hip hop ma non ero molto a mio agio perché avevo un’identità diversa. Ho cercato quindi di trovare una mia identità unendo più generi nel tempo”
Qual è stata l’emozione più forte che hai provato durante le audizioni quando sei stato scelto per andare a Sanremo?
È stata una bellissima emozione da una parte anche se dall’altra quando sono stato selezionato non ho festeggiato. Ho preso la mia valigia e sono tornato a casa a testa bassa anche per rispetto alle persone che non sono passate e poi ho anche pensato al fatto che questo non è neanche un inizio di una carriera artistica ma è solo un percorso e secondo me bisogna affrontarlo con i piedi per terra. È stata una bella soddisfazione ma per come sono fatto….. Morirò insoddisfatto!! Non riesco mai in realtà ad essere positivo anche se questa cosa mi aiuta molto a crescere.”
Sentendo le canzoni degli altri finalisti che saranno con te a Sanremo, ti senti pronto e adatto per questo Festival?
La giuria mi ha ritenuto pronto per salire sul palco dell’Ariston quindi mi fido di loro. Non posso auto-giudicarmi quindi mi basta la certezza di essere stato ritenuto adatto al Festival da chi è competente”
A quali artisti ti ispiri?
Mi ispiro un po’ a tutto, non solo agli artisti. Per fare musica non devi necessariamente ascoltare altri cantanti. È giusto conoscerli ma fino a un certo punto. Per cantare e per scrivere devi farti prendere da tantissime altre cose. Bisogna guardare aspetti positivi e negativi dal tuo vissuto. Puoi essere ispirato anche da un film o dalla lettura di un libro”
Cosa vedi nel tuo futuro?
Magari potessi leggere nel futuro…. In realtà non saprei, Sanremo per me è un grandissimo onore e una bellissima opportunità però dall’altra parte spero che sia l’inizio di un percorso artistico. La musica sarà indubbiamente parte del mio futuro e vivrò per questo.