“Crosseyed Heart” l’ultimo lavoro solista di Keith Richards

L’inossidabile chitarrista dei Rolling Stones ha pubblicato il suo ultimo lavoro solista. Il primo dopo 23 anni
Indistruttibile? Accanito? Magistrale? Immortale? Superlativo? Gli aggettivi per descrivere una leggenda vivente certo non mancano. A 71 anni suonati, Keith è ancora affamato e conferma la sua tenacia blues in questo “Crosseyed Heart”, album solista che precede l’ultimo lavoro del genere datato 1992, quando uscì “Main Offender” . Il nuovo progetto nasce dalla collaborazione con il batterista Steve Jordan, il chitarrista Waddy Watchel, Charlie Hodges, Blondie Chaplin e Bernard Flower. I compagni di studio non sono proprio degli sconosciuti. Steve Jordan e Waddy Watchel, accompagnarono già Richards in “X-Pensive Winos” dopo la storica lite con l’eclettico front man della sua band, Mick Jagger.
Dopo “Life” la sua autobiografia ufficiale (best seller mondiale), nella quale analizza la sua vita allucinante, con questo album si confronta con il suo eccezionale destino compiuto. Un sopravvissuto di Dartford, un veterano saggio, che attraverso questo lavoro rende un tributo ai suoi maestri del country, del blues e del rock che gli hanno aperto le orecchie e la via.
Un ritratto di Keith – Foto: ufvcascade.caL’album contiene collaborazioni degne di nota come quella con Norah Jones nella ballata “Illusion” e anche il leggendario sassofonista delle pietre rotolanti Bobby Keys, deceduto lo scorso dicembre. Nato lo stesso giorno di Keith, il 18 dicembre 1943, il sassofonista Bobby Keys, era amico fraterno da decenni. “Certo, non avevamo idea che fossero le sue ultime registrazioni”, ricorda Keith tornando sull’argomento per Entertainment Weekly. “Mio Dio, quest’uomo mi manca. Era un grandissimo amico e un sassofonista straordinario. Mi ha accompagnato per tutta la carriera. Continuo a comportarmi come se fosse vivo. Ma so che non lo è. Mi manca terribilmente”. Keith Richards ha indicato al magazine Rolling Stones che ovviamente suona la sua fedelissima chitarra ma che lo ritroviamo anche al piano e a suonare il basso. “Queste canzoni sono come drammi teatrali. Nessuna di loro va direttamente dalla A alla Z. È quello che mi piace”, ha puntualizzato.
Si, quest’uomo si fa un piacere rendendo omaggio alla musica che ama, la stessa che lo ha accompagnato durante una vita. Un rock che va dal blues al country di un’America della quale ha conquistato molte terre. L’album è pieno di fascino, di ritmo, degli inevitabili riff di Keith. Un fascino sorretto dalla sua voce segnata dal tempo, dal tabacco e da 50 anni di Rockn’roll.
Crosseyed Heart è un viaggio musicale dall’impronta reaggae (“Love Overdue”), rock (“Trouble”), country (“Robbed Blind” ballata profondamente toccante) e blues (“Blues in the morning”). Un viaggio introspettivo, e a tratti autobiografico. Un ritorno alle origini, un’esperienza musicale dannatamente Rolling Stones. Il suo miglior album personale. Questa vecchia volpe ha segnato un altro punto di livello. Negli ultimi tempi ha ripetuto spesso di voler far tornare gli Stones in studio. Noi crediamo che sia possibile, ovviamente. Da uno come Keith puoi aspettarti di tutto, anche l’impossibile.
(Twitter@ManuManuelg85)