Ligabue, Campovolo 2015: per tre ore e mezza si è “ballato sul mondo”
L’evento tanto atteso da i fan si è concluso e può già raccogliere il successo da record che si è registrato ieri sera a Reggio Emilia, nell’area Campovolo.
Questo concerto, nonostante sia finito da nemmeno 24 ore, sta già entrando nella storia della musica italiana, o se vogliamo rimanere un po’ più discreti almeno in quella di Luciano Ligabue. Perchè il concerto che si è svolto ieri sera al Campovolo di Reggio Emilia ha davvero tutti i numeri per essere uno di quei ricordi da incorniciare per sempre nella vita di un’artista e in quella di un fan. L’occasione era importante: 25 anni di carriera dal primo album pubblicato, 20 anni dall’album Buon Compleanno Elvis e i festeggiamenti per l’ultima fortunata tournée in giro per il mondo.
“La Festa” così chiamata la serata, non può essere definita in modo migliore, ieri sera 19 settembre 2015 si è svolta un’enorme festa che ha riunito oltre 150.000mila persone sotto il segno di Ligabue e di un rock’n’roll tutto italiano. Un evento che è era già iniziato dal primo giorno della settimana, quando i fans si sono posizionati dietro i cancelli dell’area Campovolo per assicurarsi il posto più vicino al loro idolo. Nonostante questo, dobbiamo riconoscere che l’organizzazione è stata ottima, chiunque ha potuto vivere l’esperienza nel migliore dei modi, con sicurezza e soccorsi ad ogni angolo. QUI tutte le attrazioni e attività che si sono svolte nei giorni scorsi.
Ma questo è stato tutto un pre-show, a cui abbiamo assistito percorrendo la lunga LigaStreet che precede l’ingresso all’area del palco, una volta entrati l’atmosfera di rock e di grande evento ha contagiato tutti quanti.
Qualche ora di attesa, ma le 20.30 arrivano prima di quanto si possa pensare, così una volta accese le luci del palco ha avuto inizio il concerto più lungo di sempre di Ligabue. Diviso in tre parti e con tre band diverse: I ClanDestino, La Banda e Il Gruppo.
I Clandestino hanno eseguito tutte le canzoni del primo album “Ligabue”, così come erano state pensate 25 anni fa, e lo stesso vale per il look del rocker che prendendosi in giro ha indossato “quel gilet di cavallino che ho rifatto per l’occasione, ed è ancora più brutto di prima, ero anche io un grande tamarro”.
La scaletta con i ClanDestino: Gigi Cavalli Cocchi alla batteria, Max Cottafavi alle chitarre, Luciano Ghezzi al basso, Giovanni Marani alle tastiere, Anchise Bolchi a banjo e violino ed Emiliano Vernizzi al sax.
Balliamo sul mondo
Bambolina e barracuda
Piccola stella senza cielo
Marlon Brando è sempre lui
Non è tempo per noi
Bar Mario
Sogni di rock’n’roll
Radio radianti
Freddo cane in questa palude
Angelo della nebbia
Figlio d’un cane
Poi si passa ad un’altra parte della sua carriera, quella di “Buon Compleanno Elvis”, eseguito integralmente insieme ad una gigante statua di Elvis ai piedi di Ligabue.
Eseguita con La Banda: Robby Pellati alla batteria, Federico Poggipollini e Mel Previte alle chitarre, Antonio “Rigo” Righetti al basso, Max Luglio all’armonica e Pippo Guarnera all’hammond
Vivo morto o x
Seduto in riva al fosso
Buon compleanno Elvis!
La forza della banda
Hai un momento Dio?
Rane a Rubiera Blues
Certe notti
Viva!
I ragazzi sono in giro
Quella che non sei
Non dovete badare al cantante
Un figlio di nome Elvis
Il cielo è vuoto o il cielo è pieno
Leggero
E’ il momento di fare un salto in avanti, ma non troppo, perchè la terza parte del concerto è stata dedicata al meglio de “Il Giro del Mondo” insieme ad altri pezzi significativi, più volte Ligabue ha scherzato durante la serata per aver suonato canzoni “poco cagate” dal pubblico che, in realtà, le cantava tutte insieme a lui.
Eseguite con Il Gruppo: Michael Urbano alla batteria, Federico Poggipollini e Niccolò Bossini alle chitarre, Davide Pezzin al basso e Luciano Lusi alle tastiere
C’è sempre una canzone
Il meglio deve ancora venire
A modo tuo
Questa è la mia vita
Non ho che te
Sono qui per l’amore
Urlando contro il cielo
Ho perso le parole
Si viene e si va
Il muro del suono
Buonanotte all’Italia
A che ora è la fine del mondo?
Tra palco e realtà
Il giorno di dolore che uno ha
Con la scusa del rock’n’roll
Un concerto che ha visto Luciano cambiarsi innumerevoli volte, ogni momento scandito dall’abito indossato nel videoclip della canzone, un modo per tornare indietro ma con un passo nel presente. E’ da lodare la sua performance, più di tre ore e mezza di concerto senza mai fermarsi o accennare un segno di stanchezza, di certo non è una qualità di tutti e questo fa capire che, piaccia o no, Ligabue ha scritto e sta scrivendo un bel pezzo di storia della musica italiana. Dopo Campovolo è già annunciato: “Non mi ritirerò, potrete sempre contare su di me”.
Una pioggia di fuochi d’artificio ha fatto calare il sipario su un grande evento e dato appuntamento alla prossima, presto o tardi, ci sarà.