“A SUD DI NESSUN NORD”: Antonio Pignatiello si racconta a 2duerighe.com
Proprio oggi, 21 aprile, uscirà il nuovo disco di Antonio Pignatiello, giovane cantautore dell’Irpinia. Antonio ha registrato l’album “A Sud di nessun Nord” in giro per l’Italia, partendo proprio dalla sua terra e attraversando l’intera penisola. Ha collaborato con diversi musicisti che hanno dato, con la loro bravura ed esperienza, quel tocco in più a un album che è sicuramente diverso dagli altri. Registrare in giro per l’Italia con uno studio mobile non ha comportato molte difficoltà proprio perché Antonio aveva già previsto, nella sua mente, proprio quella ‘sporcatura’ che doveva rendere l’album diverso dal solito non amando i metodi di registrazione tradizionali. Noi di 2duerighe.com abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con questo artista italiano facendoci raccontare qualche aneddoto sulla realizzazione dell’album.
- Ciao Antonio.. “A Sud di nessun Nord”, spiegaci il titolo di questa tua nuova creatura
“Il titolo è un omaggio a uno scrittore che amo e ho amato molto che è Bukowski. In qualche modo la tematica di quell’America raccontata da questo grande scrittore tornava a far parte sia del mio immaginario ma anche di quella che è la situazione attuale perciò questa è stata l’idea iniziale. È stato un disco registrato on the road con un piccolo studio mobile a bordo. Il tema portante dell’album è stato il viaggio e l’incontro quindi partire per andare incontro alla vita. Abbiamo registrato partendo da due paesi dell’Irpinia, dal Castello ducale di Bisaccia dove abbiamo registrato con un pianoforte, poi ci siamo spostati nelle Marche vicino Macerata dove abbiamo registrato con diversi musicisti, poi Firenze, Lecce, Cavagnolo che è vicino Torino e da li siamo riscesi a Roma per poi chiudere tutto il lavoro a Milano”.
- 12 canzoni registrate on the road… raccontaci come hai fatto a registrare questo album e quali sono state le difficoltà che avete incontrato
“I metodi tradizionali di registrazione non mi sono mai piaciuti, mi danno poco per quanto riguarda il suono. Non facendo pop ma cercando di fare una musica di ricerca e di suoni (nel disco ce ne sono un po’ provenienti da tutto il mondo) questo era il modo migliore per realizzare questo album. Non ho trovato molte difficoltà perché anche la scelta dei luoghi è stata davvero ben studiata. Poniamo l’esempio della visione di un film. Mentre lo guardiamo notiamo che c’è un capello. A me interessava raccontare proprio quel dettaglio che caratterizza ulteriormente il lavoro. Io volevo far sentire in questo album tutti gli strumenti che venivano suonati, doveva sentirsi quel particolare in più”
- Cosa rappresenta per te il viaggio?
“Mi piace pensare il viaggio rapportato alla condivisione. È quello che in fondo volevo mettere in luce. Ho voluto condividere un momento della mia vita con diversi musicisti ben sapendo che ogni musicista ha una sua storia alle spalle ma ognuno può dare il suo contributo. Nessuno è stato scelto per caso ma ognuno è stato selezionato per una ragione ben precisa. L’unico che abbiamo preso per caso è stato un cantore mistico indiano che vive sei mesi l’anno in India e gli altri sei mesi in Europa per suonare. È capitato che si trovasse in Italia solo per una settimana e così l’abbiamo portato nel nostro studio e ha suonato per noi”
- Ti piacerebbe un giorno poter duettare con qualche artista nazionale o internazionale? Chi?
“Non considerando i Maestri con cui per motivi temporali non è più possibile, in Italia mi piacerebbe molto collaborare con Ennio Morricone o Mauro Pagani. Anche con Franco Battiato mi piacerebbe duettare”
- Nel 2010 hai vinto il Premio Miglior Brano Inedito al Solarolo Festival. Che emozione è stata?
“Siamo finiti li per caso, eravamo due personaggi anomali e in questo Festival c’era musica leggera e pop e chi partecipava cantava su basi registrate. Noi suonavamo dal vivo ed eravamo due pesci fuor d’acqua. Aver preso il premio della critica ci ha sorpreso davvero ma è stata una bella esperienza piena di soddisfazioni”
- Come ti rapporti con il pubblico?
“Ho un bel rapporto, affettuoso. Dopo i concerti ci sono sempre un po’ di persone che chiedono un bis. Io sono dell’idea che finché posso dare do e quindi dopo un’ora di concerto non mi ritiro per la stanchezza ma continuo a rendere allegro il mio pubblico”
- Progetti futuri?
“Ci sono un po’ di cose in ballo. C’è un film dove, se riuscirà a essere realizzato, dovrò fare una comparsa e dovrò scrivere le musiche. Ho anche alcuni progetti appena nati. Probabilmente inizierò una collaborazione con la banda dell’Irpinia. Dovrei arrangiare le loro canzoni e fare un concerto insieme alla banda”
Enrica Iacono
21 aprile 2015