J-ax in tour a Milano: folla in delirio per “Il bello d’esser brutti”
Alcatraz, Milano, 18 marzo 2015. Sold out. Questa la parola chiave di ben 7 date milanesi. Il cantante ha dimostrato a tutti quelli che non credevano più il lui dalla fine degli Articolo 31 che è ancora in piedi.
Luci ancora spente, il pubblico non sopporta più l’attesa. Inaspettatamente appare su uno schermo posto in fondo al palco un video. J-ax il protagonista. L’altro personaggio che compare è il suo alter ego e rappresenta tutte le sue paure, i suoi dubbi. Per un’intera giornata è costretto a sopportare questa voce senza peli sulla lingua, spietata, implacabile: “Sei dovuto andare in tv perché ti hanno dimenticato, eh..” o “Eri meglio prima!”. Verso la fine del video l’inquadratura cambia: J-ax si guarda allo specchio del suo camerino prima del concerto.”Ora andrai lì fuori e non troverai nessuno ad ascoltarti, fallito”, infierisce la sua immagine riflessa. Anche se per tutta la giornata quelle parole l’avevano scoraggiato e distrutto, ora non si cura più degli insulti. Urla: “Che dite?! Gliela tappiamo la bocca?!”. E mette a tacere il suo demone interiore con dello scotch.
Ed ecco che le urla del pubblico accolgono l’entrata in scena di Alessandro Aleotti, che appare con l’immancabile bombetta e il gilet nero. Inizia subito a cantare “Ribelle e Basta”. Seguono poi “Rap’n’roll”, “Vecchia scuola” e “Old skull”. Due ore di nuovi pezzi che testimoniano la fatica ma anche la brillantezza del nuovo album “Il bello d’esser brutti”. Nuove canzoni si, ma anche brani in memoria degli Articolo 31, come “Più stile”, “Domani smetto”, “Spirale ovale”. La voce del rapper viene a tratti soffocata da quella del pubblico, che instancabile canta ogni singola rima, regalando supporto ed emozione all’Aleotti.
È poi il turno di “The pub song”, accompagnata dal fratello Weedo (ex Grido dei Gemelli Diversi). Prosegue con “Tutto o niente”, brano in cui vi è un dialogo tra un J-ax cresciuto, “saggio” e un J-ax a cui interessano solo le feste, il divertimento ed è più egoista. Sul palco il cantante indossa una felpa con cappuccio divisa a metà: una parte bianca e una arancione, a sottolineare la doppia personalità che interpreta nel brano. È “Piccoli per sempre” a mandare il pubblico in estasi: se si osservano i volti di alcuni fan si vedono le lacrime di gioia e commozione che solcano i loro visi. L’emozione è a mille.
A chiudere il concerto vi è “Intro” , canzone di apertura del suo ultimo album. Qui viene però messa per ultima per evidenziare, con le parole “benvenuti a tutti quelli come me”, come questo sia un nuovo punto di partenza per la sua carriera discografica.
Federica Rossi
27 marzo 2015