La Lady del pop compie trentasei anni

Trentasei candeline per Lady Gaga
Anno 1986, 28 marzo, a New York nasceva, trentasei anni fa, Lady Gaga, star oggi incontestata del jet set internazionale. Dalle incontestabili origini italiane, Stefani Joanne Angelina Germanotta si prepara ad un compleanno sicuramente speciale, che coincide con la tanto attesa serata degli Oscar. Sebbene, rispetto all’anno d’oro del 2019, in cui fu incontestata protagonista per l’acclamato Swallow, nonché vincitrice “indiretta” per la miglior canzone originale, quest’anno la sua presenza sembra più sottotono.
Un’iperbole senza limiti
L’iperbole dell’artista sembra tuttavia non conoscere limiti, e la sua poliedrica e multiforme versatilità l’ha condotta a vestire i panni (metaforici e non) di cantante, interprete, attrice. Dalle vertiginose scarpe Armadillo, creazione di Alexander McQueen, corredo imprescindibile di uno dei suoi primi videoclip, Bad Romance, alle mise della signora Patrizia Gucci nell’omonima saga familiare cinematografica House of Gucci, l’artista ha consacrato già una parte fondamentale della sua giovane vita e carriera a una intensa serie di folgoranti metamorfosi, musicali e artistiche.
Dalla giovane e provocante star ancora sconosciuta di Poker Face del 2008, alla più romantica interpretazione del remake di A Star is Born al fianco di Bradley Cooper, Lady Gaga in poco meno di quindici anni è passata con grande disinvoltura dalle provocanti e vertiginose performances e folli sperimentazioni estetiche, alle più morigerate ed eleganti atmosfere raffinate dell’haute couture.
Sebbene, negli ultimi due anni, soprattutto dalla presunta liaison con Cooper e il matrimonio con il fidanzato Michael Polansky misteriosamente annullato, abbia fatto parlare di sé più per pura e morbosa voglia di gossip che per reali meriti artistici, Lady Gaga ha anche colpito l’opinione pubblica internazionale per la sua coraggiosa battaglia contro la fibromialgia, malattia cronica che progressivamente mina il suo sistema scheletrico e arterioso generale, costringendola a più riprese ad abbandonare i suoi progetti artistici (non ultimo un poderoso tour europeo, tra 2017 e 2018) e, in ogni caso, a soppesare i suoi impegni.
I nuovi impegni, tra malattia e rinnovata gioia
Ed è forse anche per questo motivo che negli ultimi anni le sue apparizioni sul set sono state più frequenti di quelle sui grandi palchi musicali; tuttavia il suo tour, complice la fine della pandemia, sembra riprendere ad un ritmo sostenuto, ma con un cambiamento di rotta significativo.
La sua nuova trasformazione la vede vestire i panni della super diva che è sempre stata: finita l’epoca dei vestiti di carne, ma spazio comunque alla gioia per “The Chromatica Ball Tour”, in cui intende celebrare tutti i suoi più grandi successi di ieri e di oggi, in un’atmosfera di ritorno alla disco e alle atmosfere house.
In netto contrasto con il più “intimo” Joanne, di qualche anno fa (2017-8), in cui Gaga, mettendosi a nudo con il suo nome proprio, si prodigava a estasiare i fan con piattaforme girevoli, architetture sospese gonfiabili, al ritmo delle sue più grandi hit. Da Alejandro a Paparazzi, da 911 a Born This Way, la nuova diva del pop ha intrattenuto i fan in visibilio per quasi due ore di spettacolo indimenticabile. Perché non è appunto un caso che lei sia nata (da star) in questa maniera, come recita la sua canzone.