“Soldi” è la canzone di cui abbiamo bisogno all’Eurovision: ecco perchè

Finita la settimana di Sanremo ciò che rimane sembrerebbe essere solo la polemica innescata da Ultimo dopo la conferenza stampa di sabato notte.
La vittoria inaspettata di Mahmood ha colpito tutti, e dopo ciò che è stato dichiarato da Ultimo nei confronti della votazione e dei giornalisti, in questi due giorni non si è fatto altro che parlare dello spareggio.
Tutto ciò non toglie ugualmente il merito della vittoria e il supporto che sta ricevendo il giovane cantante milanese in queste ore, anche da quelle persone che prima di Sanremo nemmeno lo conoscevano.
Polemiche a parte, è però giunta l’ora di spostare la nostra attenzione su altro, ovvero uno degli eventi più attesi da tutta Europa: l’Eurovision Song Contest 2019.
Quest’anno si svolgerà presso l’Expo di Tel Aviv, in Israele, da martedì 14 a sabato 18 maggio. Come di regolamento, dal 2015, spetta al vincitore di Sanremo il diritto di rappresentare l’Italia e quindi possiamo aspettarci Mahmood far battere le mani a tutto il pubblico di Tel Aviv con “Soldi”.
Proprio stamane però, in “Deejay chiama Italia”, il cantante ha affermato da Linus e Nicola Savino che non è ancora sicuro di riuscire a partecipare:
“Siccome la vittoria è stata un po’ inaspettata ancora non abbiamo messo la testa sul tema Eurovision perché stiamo ancora organizzando le ultime cose, ma sicuramente nei prossimi giorni ci penseremo. In caso andrei comunque con Soldi”.
Il cantante non deve necessariamente portare la canzone vincitrice del Festival, ma la scelta di Soldi sembrerebbe essere la migliore. Se dovesse effettivamente rinunciare non riusciamo a vedere in altre canzoni lo stesso potenziale.
Il Volo è sicuramente apprezzato all’estero e il gruppo ha già dichiarato che potrebbe spostare le date dei concerti in programma per partecipare. Anche Ultimo ha dei concerti a maggio, ma non è da escludere una sua partecipazione che però forse non si adatta ai gusti del pubblico internazionale.
Notiamo come (a parte per il brano di Arisa, che nella serata di venerdì ha coinvolto i Kataklò e ci ha fatto sognare uno scenario simile sul palco dell’Eurovision) niente convince quanto “Soldi” per un evento come l’Eurovision Song Contest.
L’Eurovision è un fenomeno globale che inizia molto prima delle sere dell’evento a maggio. Mesi e mesi prima esperti, fan e vloggers ascoltano le canzoni possibili candidate di tutti i paesi partecipanti e si divertono a parlarne e fare pronostici. “Soldi” sembra essere tra le favorite.
Partiamo subito con dei dati: 1.481.036.
Questo è il numero di stream che “Soldi” ha ottenuto in un solo giorno su Spotify. Mahmood cannibalizza la top 50 italiana, collezionando un risultato eccezionale. Il secondo miglior risultato di sempre per un italiano sulla piattaforma (al primo posto Sfera Ebbasta e Ghali con “Peace & Love” avevano ottenuto quasi 1.600.000 stream nel maggio 2018) e il miglior risultato di sempre per un italiano senza una collaborazione.
Nella settimana sanremese appariva Ultimo con “I tuoi particolari” tra le canzoni più ascoltate in Italia, ma dopo sabato è sceso in seconda posizione con 900.000 ascolti.
Questo scenario potrebbe essere scontato vista la vittoria a Sanremo, ma l’aspetto interessante sono gli ascolti provenienti dall’estero. “Soldi” è infatti alla #40 nella top 200 GLOBALE di Spotify, con quasi 100.000 ascolti provenienti solo da paesi esteri.
Lo stesso apprezzamento arriva dall’app ufficiale di Eurovision, sulla quale gli utenti hanno la possibilità di fare la loro classifica personale. Anche lì Mahmood appare proprio in prima posizione, con 2.000 voti in più rispetto alla Spagna, seconda classificata.
A questi dati possiamo aggiungere anche i commenti dei vlog dedicati all’Eurovision più seguiti. Ogni anno questi creano discussione e hype intorno alle edizioni dell’Eurovision Song Contest e anche lì Mahmood viene acclamato. Ciò che sembrerebbe colpire di più è la sua presenza scenica, ma anche il suo personaggio.
Mahmood possiede sul palco la capacità di apparire molto sicuro di sé (anche grazie all’esperienza fatta in questi anni) riuscendo però a coinvolgere dolcemente nel suo mondo. Ha tutti gli elementi chiave per portare il pubblico ad identificarsi con lui e la sua storia.
Alessandro Mahmoud, quasi sconosciuto alla maggior parte del pubblico di Sanremo, porta sul palco una canzone personale e che rappresenta in un certo modo la nuova generazione italiana. Erroneamente diverse testate lo hanno definito un cantante italo-egiziano, quando invece è nato e cresciuto a Milano.
Necessario però, ricordare le sue origini e la sua storia, non tanto per strumentalizzarla, quanto per affrontare un discorso importante. Solo sottolineando le sue origini egiziane e ricordando che è possibile essere italiani anche con carnagioni non caucasiche e tratti diversi, riusciremo a rendere questi concetti scontati.
In un paese come l’Italia oggi manca una rappresentazione mediale di una parte di popolazione e ribadire certi concetti è fondamentale. Troppo spesso non viene data visibilità o vengono raccontate erroneamente storie e punti di vista di ragazzi italiani con un genitore o entrambi i genitori immigrati e Mahmood potrebbe rappresentare, in parte, una nuova Europa e un nuovo Eurovision già esistenti da anni, che però sembrano non trovare un loro spazio.
L’Eurovision Song Contest non è solo un evento musicale, ma è un programma televisivo che ha per mesi un’esposizione e richiede storie da raccontare. Ogni cantante crea una narrativa e comunica un messaggio agli spettatori. Mahmood, con la sua storia e la sua persona, ha tutte le capacità di portare sul palco un personaggio che riesce a colpire e connettersi con il pubblico. Lo sguardo deciso in camera, la tecnica e il suo modo di porsi confermano una sua superiorità che è spontanea, non forzata.
Ed è questa spontaneità e trasparenza il suo punto forte: un outsider praticamente sconosciuto al grande pubblico arriva sul palco dell’Ariston e conquista il primo posto come nulla fosse. Ma allo stesso tempo appare visivamente sorpreso ed emozionato nel momento in cui riceve il premio.
Lo spettatore non può che non affezionarsi. La canzone è originale, una delle più autobiografiche del cantante, la base orecchiabile è prodotta da Dardust e Charlie Charles e viene cantata da una voce davvero personale. E anche la call to action che fa battere la mani all’orchestra è stata di fondamentale importanza.
Non a caso, il vincitore di Sanremo Gabbani, con “Occidentali’s Karma” aveva ricevuto le stesse attenzioni dai fan dell’Eurovision, coinvolgendo anche lui in maniera non convenzionale l’orchestra con “Namaste, alè!”. E all’Eurovision Song Contest si era aggiudicato un sesto posto e il Premio della Sala Stampa.
Sarà solo nei prossimi giorni (se non nelle prossime ore) che avremo conferme della partecipazione del cantante all’Eurovision Song Contest 2019 e sicuramente è comprensibile vista la vittoria inaspettata e i progetti musicali del cantante: a marzo infatti uscirà il suo disco “Gioventù Bruciata”.