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Quello diretto da Greg Araki nel 2004 è un Film che tratta uno temi più fastidiosi, la pedofilia. Molte pellicole riescono a farci impallidire o nauseare, esasperando scene e situazioni che sappiamo probabili fino al punto massimo così da lasciare sconcertati, frastornati. Colpirci emotivamente.
Mysterious Skin non punta a questo. Eleganza, realismo e poesia ci accompagnano per tutta la durata del film andando oltre il solito concetto e atto. Araki analizza e mostra le conseguenze di un abuso a livello psicologico, nella vita di tutti i giorni e ad anni di distanza. Non il trauma che è stato, ma come si ripercuote nella vita di tutti i giorni, plasmando l’essenza di chi ha subito, facendolo virare inesorabilmente verso una strada oscura che lo rende vittima ancora e ancora.
La storia è raccontata da due protagonisti, due ragazzi che da bambini hanno subito abusi all’età di otto anni dal proprio coach di baseball: Neil McCormick e Brian Lackley.
Le strade che percorreranno li distanzieranno per dieci anni.
Neil è un omosessuale che si prostituisce per vivere, pieno di sé e forte del fascino col quale conquista uomini molto più grandi sembra totalmente incurante del prossimo, sguazzando nel proprio egocentrismo.
Brian ha elaborato l’abuso con falsi ricordi, è infatti convinto di essere stato rapito dagli alieni che hanno fatto esperimenti su di lui. Non ricorda cosa sia successo la notte dell’abuso, ma continui incubi lo tormentano e non riesce ad avere rapporti sessuali, provando un senso di panico e angoscia.
Neil è ben consapevole di quanto gli è successo, possiede ricordi nostalgici convinto di essere stato amato davvero. Brian cerca disperatamente la verità: sarà questa volontà a farli incontrare dopo dieci anni.
Film che travolge emotivamente soprattutto nel finale, con la solita grazia e realismo che accompagnano quest’opera glacialmente sobria.
Ad interpretare Neil è un fenomenale e credibile Joseph-Gordon Levitt, attore che sta acquistando sempre più popolarità e sta lavorando a un gran numero di film; peccato che punti più alla quantità che alla qualità…
Gregg Araki regala una pellicola diversa e audace, che senza scrupoli racconta la propria storia senza filtri.
“L’uomo è vittima di un ambiente che non tiene conto della sua anima.”
Charles Bukowski
Valerio Di Lorenzo
3 giugno 2015