Corea del Nord: Pyongyang esige un trattamento da potenza nucleare
La Corea del Nord ha riconfermato, martedì 23 aprile, l’intenzione di rifiutare la rinuncia all’armamento nucleare richiesto dalla confinante Corea del Sud e da Washington con l’intento di disinnescare la consolidata crisi all’interno della penisola.
Il Rondong Sinmun (“Giornale dei lavoratori”), organo ufficiale del Partito dei lavoratori, al potere nella Repubblica popolare democratica della Corea (RPDC), giudica inaccettabili le condizioni degli Stati Uniti e della Corea del Sud per riprendere il dialogo. “Se la RPDC si mette al tavolo delle negoziazioni con gli Stati Uniti, dovrà essere un dialogo tra potenze nucleari, non quello di una parte che chiede all’altra di smantellare il suo arsenale nucleare”, una dichiarazione che si può chiaramente leggere nel Rondong Sinmun.
Il governo americano si è detto aperto a diverse riprese alle negoziazioni “autentiche e credibili”, insistendo sul fatto che Pyongyang dovrebbe prima apportare la prova del proprio impegno nel rinunciare al nucleare. La Corea del Nord ne fece oggetto di una promessa nel quadro di un accordo concluso nel 2005, che prevedeva come contropartita un aiuto economico, ma il paese ha cambiato idea e sembra decisamente intenzionato a non rinunciare al suo “tesoro”.
Il 16 aprile Pyongyang aveva già assicurato che delle negoziazioni sarebbero state possibili con gli Stati Uniti solo nel caso in cui Washington rinunciasse alla politica ostile e alle minacce nucleari proliferate. Il regime nord-coreano è stato ugualmente sanzionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Manuel Giannantonio
(Twitter @ManuManuelg85)
24 aprile 2013