Bangladesh: 25 civili uccisi in un attentato rivendicato dall’ISIS

Alle 21 circa (ora locale), venerdì 1° luglio, un commando armato ha fatto irruzione nel ristorante Holey Artisan, nel quartiere diplomatico di Gulshan, in Bangladesh, prendendo in ostaggio un numero indeterminato di persone
DACCA – Secondo Ashfaq Chowdhury, portavoce dell’esercito, venti corpi sono stati ritrovati dopo l’assalto delle forze speciali. “La maggior parte [delle vittime] sono state brutalmente uccise con armi da taglio”, ha affermato il portavoce. Un alto responsabile dell’esercito ha puntualizzato che tutte le vittime sono stranieri, per la maggior parte Italiani e Giapponesi. Tredici ostaggi, di cui tre stranieri “un giapponese e due cingalesi”, sono stati soccorsi durante l’assalto. Le teste di cuoio nella notte avevano cercato di trattare con i miliziani, senza risultato.
Un lavoratore del ristorante che è riuscito a fuggire ha affermato nella notte alla televisione locale che venti clienti si trovavano all’interno del locale quando gli assalitori sono penetrati. La stessa fonte ha spiegato che la clientela era composta per la maggior parte da stranieri. Un’informazione successivamente corroborata dal responsabile del luogo di un quotidiano locale.
L’ambasciatore italiano in Bangladesh ha confermato la presenza di sette italiani, tutti imprenditori, tra gli individui tenuti in ostaggio. Il primo ministro del Bangladesh Sheik Hasin si è espresso attraverso la televisione e ha denunciato “un atto odioso” affermando la propria determinazione per “sradicare il terrorismo”. Inoltre, ha dichiarato che i sei assalitori sono stati abbattuti e che un settimo è stato catturato vivo.

Tra i sopravvissuti c’è Jacopo Bioni, 34enne veronese trasferitosi in Bangladesh da Gennaio. Si trovava nelle cucine dove sostituiva un cuoco argentino in ferie. Si è salvato insieme a Diego Rossini altro cuoco argentino, salendo sul tetto del locale e gettandosi di sotto. ”Sono andato a parlare con loro e mi hanno chiesto una pasta speciale all’italiana, così mi sono avviato verso la cucina. Allora ho sentito urla e spari e mentre provavo a uscire ho visto un ragazzo con un’arma automatica che si avvicinava al tavolo degli italiani. Sono scappato insieme a Diego e altri colleghi nella direzione opposta dal retro della cucina dove si trova una scala che va sul tetto al secondo piano. Poi hanno iniziato a sparare nella nostra direzione, a lanciare granate e allora ci siamo lanciati sotto”, ha detto. Tra le vittime, è stato identificato Cristian Rossi, 47 anni, imprenditore, sposato e padre di due gemelli di 3 anni.
Matteo Renzi si è da poco espresso sulla vicenda e ha dichiarato: “Abbiamo seguito tutta la notte gli eventi sperando in esiti diversi. Ora un velivolo della Presidenza è in volo verso Dacca”, Infine, ha spiegato: l’Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati”.
L’Italia tutta insieme, tutta unita, piange i nostri connazionali uccisi a #Dacca. I nostri valori sono più forti dell’odio e del terrore
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 luglio 2016
L’ISIS RIVENDICA L’ATTENTATO
Il sedicente Stato islamico ha rapidamente rivendicato la sparatoria. Amaq, organo di propaganda dell’Isis, ha diffuso un comunicato sui propri account social. L’attacco ha ucciso “più di 20 persone di diverse nazionalità”, afferma il testo.
A giugno, le autorità hanno lanciato attraverso il paese una serie di operazioni contro i gruppi jihadisti locali. Tuttavia, organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo stimano che queste operazioni, spesso arbitrarie, mirino soltanto a ridurre il silenzio degli oppositori politici.
(Twitter@ManuManuelg85)