USA: Bernie Sanders “ho perso perché i poveri non votano”
Il senatore del Vermont attribuisce il suo fallimento nella lotta contro la Clinton nelle primarie democratiche all’astensionismo dell’elettorato popolare americano. In altre parole, secondo lui i poveri non votano
WASHINGTON D.C – Il candidato democratico alla Casa Bianca Bernie Sanders, per molti visto come rivoluzionario, ha stimato che parte delle sconfitte che ha incassato contro Hillary Clinton siano dovute al fatto che “i poveri non votano”. Bernie Sanders ha posto al centro della sua propaganda elettorale le disuguaglianze ma ha perso in 16 dei 17 Stati in cui si trova il maggior numero di differenze salariali. Con 1930 delegati, Hillary Clinton ha un certo vantaggio sui suoi rivali che oggi sono lontani dal preoccupare l’ex first lady soprattutto dopo i risultati delle ultime primarie nella grande mela.
“E bene, perché i poveri non votano”, ha dichiarato provocatoriamente Sanders durante un’intervista nel programma “Meet the press” in onda sulla BBC, diffuso domenica con alcuni estratti resi pubblici già sabato.
“Voglio dire, è un fatto semplice. È una triste realtà della società americana”, ha dichiarato Sanders, che ribadisce come questa tendenza debba essere invertita. Il candidato ha sottolineato che è riuscito a far aderire alle sue idee numerosi giovani ma che ha grandi difficoltà nel raggiungere le persone delle classi più povere.
“Se otteniamo un tasso di partecipazione del 75% [dei poveri], questo paese sarebbe radicalmente trasformato”.
Ha affermato che “l’80% dei poveri non ha votato”, durante le elezioni del 2014. I dati del censimento americano su queste elezioni mostrano che solo il 24,5% dei cittadini americani di 18 anni e più, guadagnano meno di 10.000 dollari all’anno si sono recati alle urne, il che significa che il 75,5% non l’ha fatto.
“Abbiamo un tasso di partecipazione più basso di tutti i grandi paesi del mondo”, ha aggiunto Bernie Sanders. Uno studio del 2015 dell’Istituto di ricerca Pew ha rivelato che la partecipazione americana alle elezioni era piuttosto bassa rispetto alla maggioranza dei paesi sviluppati.
“Se riusciamo ad aumentare in modo significativo il tasso di partecipazione delle persone appartenenti alle classi più basse, se riusciamo ad aumentare la partecipazione dei lavoratori e dei giovani e se otteniamo il 75% della partecipazione questo paese sarebbe radicalmente trasformato”, ha assicurato Bernie Sanders. Un dato sul quale riflettere o solo una magra consolazione per fronteggiare le pesanti sconfitte? I numeri, almeno per ora, sembrano dargli ragione.
(Twitter@ManuManuelg85)