Russia: gli obiettivi di Putin in Siria
Americani ed europei si preoccupano dell’attuale coinvolgimento militare russo in territorio siriano. Oltre alle manovre diplomatiche, Mosca tenta di garantire la propria presenza in Medio oriente e persegue anche altri obiettivi
MOSCA – diverse fonti confermano la presenza di caccia russi in Siria e in molti ora, si chiedono per quale motivo Putin rinforza il dispositivo militare russo in Siria? Recentemente, ha dichiarato che è per difendere l’Europa dalla minaccia dello Stato islamico, ma è davvero così? Oppure interviene per preservare una dittatura minacciata, come sospettano gli Occidentali? Tuttavia, questi obiettivi evidenziano il savoir faire dei dirigenti russi che occultano in qualche modo i veri propositi della Russia. La costruzione di una torre di controllo mobile, lo sbarco di 200 soldati, l’invio di una decina di blindati (T-90) e di elicotteri (MI35) lasciano presagire un coinvolgimento diretto delle truppe russe, uno slancio aggiuntivo nella corsa agli armamenti tra sunniti e sciiti. Un nuovo input per il conflitto che ha già generato 250 000 morti e 4 milioni di sfollati.
Queste iniziative rivendicate dal governo russo, sono descritte come necessarie per garantire risorse contro l’avanzata del fronte. La struttura è essenzialmente strategica per la Flotta del Mar nero. Tartus, la città in cui è collocata la torre, assicura una presenza permanente nel Mediterraneo orientale. In effetti, dall’annessione della Crimea nel 2014, all’invio di truppe in Siria oggi, passando per l’accordo navale con Cipro firmato nel febbraio del 2015, la Russia persegue il suo obiettivo: salvaguardare la propria potenza navale nei mari caldi.
Inoltre, la Russia vuole mantenere uno sbocco importante per il suo complesso industriale considerando la recessione della sua economia (-4,2% del PIL nell’ultimo trimestre). Dal 1956, la Siria è considerata ragionevolmente un cliente storico poiché le esportazioni in questo paese rappresentano il 10% delle esportazioni russe.
Tra gli obiettivi strategici russi c’è la volontà di promuovere l’ortodossia (il 41% della popolazione è religiosa) di fronte alla minoranza musulmana russa (15%). In Siria, Putin sostiene il regime di Assad come noto ma fa anche e soprattutto politica… La Russia, vuole favorire l’avanzata sciita nella regione. Tuttavia, la lotta contro il terrorismo interno resta l’obiettivo primario, largamente condiviso dalla popolazione. In effetti, gli attentati sono paradossalmente lo strumento sfruttato dal governo per attuare programmi anti terroristici che gli conferiscono le redini dell’ordine. Inoltre, la Russia vuole rinforzare la propria alleanza con la Repubblica islamica dell’Iran, che gioca un ruolo centrale nelle operazioni via terra contro lo Stato islamico. Persegue anche altri obiettivi quali: sfruttare l’inadeguatezza europea di fonte all’ondata migrazione e presentarsi come un paese che lotta contro il terrorismo agli occhi dell’Onu.
L’arruolamento di qualche centinaia di soldati russi, richiesti da Damasco, non farà certo la differenza contro le migliaia di jihadisti. Ciò che la Russia vuole fare in Siria, è difendere i propri clienti, i suoi alleati e le sue installazioni nella regione. Sostanzialmente, Putin difende i suoi interessi nazionali.
(Twitter@ManuManuelg85)