Yemen: l’ONU dichiara il primo livello di emergenza

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il primo livello di emergenza umanitaria nello Yemen, devastato dal conflitto tra i ribelli e il governo. Solo altri tre paesi nel mondo hanno raggiunto questo livello di allerta umanitaria: l’Iraq, la Siria e il Sud Sudan

YEMEN – Secondo l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), 21,1 milioni di yemeniti hanno ormai bisogno di assistenza umanitaria, circa l’80% della popolazione, 13 milioni di loro soffrono la mancanza di beni di prima necessità come quelli alimentari mentre 9,4 milioni hanno un accesso limitato all’acqua. La scorsa settimana, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed, aveva lanciato l’allarme sul fatto che il paese si trova “a due dita dalla carestia”. Il piano di emergenza dell’Ong prevede di soccorrere 1,7 milioni di Yemeniti come precisato da un portavoce dell’organizzazione. Il segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon ha reclamato diverse volte una tregua umanitaria circa gli scontri che oppongono dalla fine dello scorso marzo la coalizione araba condotta dall’Arabia Saudita e i ribelli.

Nella provincia di Lahj, 13 ribelli sono stati uccisi durante un raid condotto dalla coalizione come indicato alla stampa locale da un responsabile di zona. A Taëz, 21 ribelli e 9 combattenti filogovernativi sono morti nelle ultime 24 ore secondo alcune fonti mediche locali. La situazione è ulteriormente complicata dalle ultime notizie fornite dalle autorità sanitarie. La settimana scorsa decine di cittadini hanno contratto il virus HIV e l’epatite. La causa è riconducibile alla somministrazione di farmaci arrivati dal carico di aiuti inviati proprio dal re saudita. Una notizia confermata anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
L’inviato speciale delle Nazioni Unite si è nonostante tutto, mostrato fiducioso circa l’eventualità di una tregua umanitaria nel corso delle due settimane rimanenti del Ramadan, eventualità che permetterebbe di aumentare il sostegno alla popolazione. “Resteremo ottimisti sulle possibilità di ottenerla”, ha detto. Il mediatore prevede di recarsi nella capitale yemenita Sanaa, controllata dai ribelli, per condurre delle negoziazioni con i ribelli e i membri del partito dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh.
Fonte: The New York Times
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
2 Luglio 2015