Nigeria dilaniata da nuovi attentati. Boko Haram giura fedeltà all’IS
NIGERIA — Boko Haram e Isis, due facce della stessa medaglia di terrore e di disumana violenza, ora avanzano sinergicamente, in territori diversi ma sempre per imporre la jihad islamica.
Infatti l’estremismo nigeriano di Boko Haram ha affermato, attraverso la voce del suo leader Abubakar Shekau, di riconoscersi nello Stato Islamico di Abu Bakr al Baghdadi e di voler entrare nel suo Califfato: «Annunciamo la nostra fedeltà all’Isis e al Califfo al Baghdadi, al quale obbediremo in tempi difficili e in tempi di prosperità. Crediamo che non esista una cura per mettere fine alle divisioni della Umma, se non il califfato. Chiediamo a tutti i musulmani di unirsi a noi».
Era già accaduto che l’IS mettesse radici in Mali (dove un uomo ieri ha ucciso cinque persone, ferendone nove, in un attacco terroristico in un ristorante della capitale Bamako frequentato da occidentali) ed in Libia, oltre all’adesione, a suon di decapitazioni dimostrative, di Ansar Beit al Maqdis nel Sinai.
Purtroppo in queste ore la Nigeria è dilaniata da una serie di attentati non ancora rivendicati ufficialmente ma riconducibili a Boko Haram, come per sancire con il sangue questo patto in nome della Guerra Santa.
Le deflagrazioni sono avvenute a Maiduguri, kamikaze e bombe che esplodono tra le bancarelle affollate di due diversi mercati nell’area nota come Post Office, in una stazione degli autobus vicino al parco Borno Express ed in un checkpoint militare, causando una carneficina: il bilancio provvisorio è di cinquantotto morti e centoquarantatré feriti.
Una manciata di ore per massacrare e distruggere in zone diverse di Maiduguri, capitale dello Stato nord-orientale di Borno e punto di forza di Boko Haram, al centro anche in passato di numerosi atti terroristici da parte del gruppo estremista che in sei anni ha ucciso dodicimila persone.
Purtroppo non bastano i raid della forza militare internazionale panafricana anti-jihadista a fermare l’avanzata del gruppo fondamentalista islamico, che diventa invece sempre più aggressiva e minacciosa.
Martedì scorso, sempre nello Stato di Borno, erano stati sgozzati e trucidati sessantotto civili, tutti maschi, mentre altre decine di persone erano morte al confine con il Ciad, vittime della furia omicida di Boko Haram. Gli assalitori hanno diviso le donne da uomini e ragazzi, accanendosi sulla componente maschile e incendiando le case. All’origine di questa carneficina ci sarebbe il rifiuto di aderire a Boko Haram, oltre ad una vendetta dei miliziani dopo l’adesione del Ciad al contingente internazionale panafricano.
Il Presidente della UE, Donala Task, fa sapere che «l’Unione Europea non si farà intimidire dal terrorismo, in patria o all’estero»; linea condivisa da Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. John Kerry, Segretario di Stato americano in visita in Francia, commenta con queste parole le ultime stragi: «Tali atti non intimidiscono, ma hanno l’effetto esattamente opposto».
Paola Mattavelli
8 marzo 2015