Stati Uniti: ucciso un altro afroamericano per mano della polizia nei pressi di Ferguson
Un giovane ragazzo diciottenne, identificato dai suoi famigliari come Antonio Martin, è stato ucciso, martedì 23 dicembre, in una stazione di servizio di Berkeley, nello Stato del Missouri. Solo lo scorso agosto, la stessa sorte è capitata a Michael Brown.
Ferguson – A Berkeley, Antonio Martin è stato ucciso da un agente delle forze dell’ordine. Secondo un comunicato pubblicato dalla polizia sull’account ufficiale di Facebook e ripreso dai media, il poliziotto era di pattuglia quando ha avvistato due uomini in prossimità della stazione di servizio. L’agente è uscito dal veicolo per avvicinarsi quando uno dei due avrebbe puntato l’arma verso l’agente. Temendo per la propria vita, il poliziotto ha sparato. Il secondo individuo si è dato alla fuga. Le autorità aggiungono che l’inchiesta è in corso e che l’identità del ragazzo è ancora da confermare.
Secondo il Saint Louis Post Dispatch, la stazione di servizio, il ragazzo è stato ucciso, come ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Il corpo della vittima è rimasto diverse ore sul suolo. Numerosi internauti rimproverano alla polizia di non aver chiamato in tempo i soccorsi, lasciando morire dissanguato il ragazzo.
Diverse immagini diffuse in diretta da un cittadino, i poliziotti hanno formato una specie di barriera al fine di evitare a chiunque di penetrare sulla scena del crimine. Una folla di centinaia di persone si è riunita sul luogo e la tensione, visto i precedenti, è irrimediabilmente salita.
Black gun seen at scene where body was, with evidence marker next to it. pic.twitter.com/GABb3D2Mu9
— Valerie Schremp Hahn (@valeriehahn) 24 Dicembre 2014
Il contesto complicato di per sé, si inasprisce ulteriormente dopo questo episodio. La morte di Michael Brown, ucciso a Saint Louis in circostanze simili, la morte di Eric Garner padre di famiglia anch’egli afro americano, ucciso soffocato durante una perquisizione (vendeva sigarette di contrabbando) nei pressi di Staten Island, e l’uccisione di due poliziotti newyorchesi da parte di un giovane afroamericano, Ismaaiyl Brinsley, che voleva vendicarsi dell’insurrezione razziale, contribuiscono a generare un clima rovente. L’ex sindaco di NYC, Rudolph Giuliani (repubblicano), si è scagliato contro il Presidente Obama poiché a suo avviso, avrebbe gestito male la situazione e la violenza generata da questi episodi.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
24 Dicembre 2014