Stati Uniti: Obama punta su Hillary Clinton come nuovo presidente
La dichiarazione dell’attuale Presidente americano in un’intervista concessa a «This week»: «Agli americani serve un’auto che profuma di nuovo».
Washington – Barack Obama, dovrà governare i prossimi due anni in una situazione di coabitazione poiché la Camera dei rappresentanti e di maggioranza repubblicana. Se questo è un autentico rovesciamento della situazione per il Presidente, rappresenta comunque un’opportunità per i candidati alle presidenziali del 2016.
La vittoria repubblicana al Senato, il dibattito sull’impopolarità del Presidente e la conseguente vittoria repubblicana segnano, di fatto, l’inizio della campagna elettorale verso le presidenziali. La sconfitta incassata dal 44° Presidente non è la prima in questo senso per un presidente in carica. I suoi predecessori, infatti, hanno saputo gestire bene la situazione. Obama ha a disposizione due anni per dimostrare come gestirà “l’affaire” di Stato.
Per i candidati democratici c’è in corsa l’ex segretario di Stato dei primi quattro anni di Presidenza Obama succeduta da John Kerry, oltre che Ex First Lady (che di gestire casi spigolosi ne sa qualcosa, vedi il Sexgate), Hillary Clinton. Ufficialmente è ancora in fase riflessiva, anche se è stata estremamente presente nelle ultime settimane, dichiarando di voler sostenere le elezioni, specialmente in Iowa, Stato che aprirà ufficialmente la corsa alle primarie del 2016.
L’attuale Presidente, alla domanda posta in un’intervista al programma “This Week” mandato in onda dalla “Abc”, “Hillary Clinton Presidente?”, ha risposto: “Gli elettori degli Stati Uniti hanno bisogno di un «odore di macchina nuova» per la corsa alla Casa Bianca del 2016 e Hillary Clinton sarebbe «una grande presidente»”. Obama ha dichiarato che ci sono un buon numero di possibili candidati democratici ma ha nominato solo Hillary Clinton.
Probabilmente ha ragione. Chiaro, Obama deve comunque sostenere il suo partito, ma Hillary è una donna intelligente che ha vissuto alla Casa Bianca per otto anni in qualità di First Lady. Non è difficile immaginare quanto possa avere influito sulle scelte del marito Presidente, e che come First Lady conosce benissimo le dinamiche politiche nazionali e non solo. Il suo ruolo di Segretario di Stato e quindi di ministro degli Esteri, gli ha permesso di esercitare la propria influenza nelle aree della politica estera americana. La sua diplomazia e i rapporti intercorsi con i leader mondiali la rendono perfettamente in grado di sostenere il ruolo. Oltre ad essere in vantaggio nei sondaggi, Hillary ha potere sulle risorse finanziarie elettorali. Un criterio chiave quanto essenziale negli Stati Uniti dove le campagne elettorali costano moltissimo. Come eredità della Presidenza Clinton, Hillary ha coltivato una rete di finanziatori, molti dei quali hanno promesso di appoggiare l’amica Hillary. Potrà appoggiarsi a un cospicuo fondo finanziario che i suoi colleghi non potranno certamente permettersi.
I repubblicani invece non hanno atteso la candidatura ufficiale di Hillary per attaccarla. Il punto sul quale vertono di più è il caso libico e l’impreparazione manifestata dall’amministrazione Americana l’11 settembre 2012. Una sua elezione rappresenterebbe una novità storica assoluta. Mai prima d’ora, negli Stati Uniti è stato eletto un Presidente di sesso femminile. Di certo ha un illustre appoggio in Obama che ha comunque ricordato: “Non sarà d’accordo con me su tutto. E, si sa, uno dei vantaggi di correre per la presidenza è il fatto che è possibile avere le proprie posizioni”.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
24 Novembre 2014