Sale sempre di più la tensione tra Kiev e Mosca
KIEV – Fermenti di guerra nell’Ucraina dell’Est. Da Kiev giungono notizie poco rassicuranti e pare che le truppe avrebbero individuato “un convoglio armato” di militari russi, sconfinato in Ucraina durante la notte, e lo avrebbero distrutto.
La notizia trova conferma in una telefonata del presidente ucraino Petro Poroshenko al primo ministro britannico, David Cameron, ma il Cremlino si affretta a smentire.
Con una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri dell’Ue hanno chiesto alla Russia di “fermare immediatamente” le ostilità al confine con l’Ucraina.
Ieri sera erano stati i britannici Guardian e Telegraph ad anticipare di un’incursione di 23 trasporti truppe blindati russi diretti verso Dionetsk.
Monito a Mosca da parte dei 28 ministri degli Esteri dell’Ue, che avvisano il Cremlino di considerare una palese violazione del diritto internazionale qualsiasi azione unilaterale da loro adottata in Ucraina, esponendosi a tutte le conseguenze del caso.
Il ministro degli Esteri ucraino, Pavlo Klimkin, intanto ha annunciato che domenica incontrerà a Berlino l’omologo russo Serghei Lavorv, per provare a disinnescare i venti di guerra nelle regioni orientali.
Alla di frontiera ucraina si è dato intanto il via ad ispezioni dei convogli di aiuti umanitari russi diretti alle popolazioni nell’est del paese. L’ispezione e’ supervisionata da rappresentanti dell’Osce e del Comitato internazionale della Croce Rossa, che accompagneranno il convoglio in territorio ucraino e avranno l’incarico di distribuire gli aiuti ai civili.
Anche la Nato ha lanciato nuove accuse alla Russia, ribadendo le responsabilità di Mosca nel conflitto in Ucraina e, tramite il suo portavoce Oana Lungescu, ha dichiarato: “Se confermato lo sconfinamento dei blindati russi, è un’ulteriore prova che la Russia sta facendo l’opposto di quello che dice. Mosca è responsabile dell’escalation, anche se esorta alla de-escalation”.
Confermata pure la visita ufficiale in Estonia del presidente statunitense Barack Obama per il mese prossimo, allo scopo di riaffermare gli impegni della Nato sulla scia crescenti tensioni tra Russia e Ucraina.
In una nota della Casa Bianca si legge che l’annuncio si è reso necessario “Alla luce dei recenti sviluppi in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno intrapreso passi per rassicurare gli alleati in Europa centrale e orientale, e questo viaggio vuole riaffermare il nostro ferreo impegno verso l’articolo V come atto fondativo della Nato”.
La disposizione a cui si fa riferimento fissa l’obbligo per tutti i Paesi membri di intervenire a difesa di uno stato alleato, se questo venisse attaccato.
Sebastiano Di Mauro
15 agosto 2014