Venezuela: sabato ad alto rischio a Caracas
In Venezuela, la capitale, Caracas, sta per vivere una seconda volta in una settimana, una doppia mobilitazione. L’opposizione ha convocato una manifestazione pacifica per denunciare le intimidazioni di gruppi armati non identificati, mentre le autorità hanno lanciato un appello per una marcia di sostegno delle “donne chaviste”.
Il bilancio, dopo quindici giorni di manifestazioni degli studenti e dell’opposizione è di 9 morti e 140 feriti nell’insieme del paese. La liberazione degli studenti e degli oppositori in detenzione, disarmo delle milizie e altri gruppi legati alle autorità nella stessa misura, sembrano essere gli ingredienti per porre fine alla violenza endemica e queste sono le iniziative che il popolo reclama quotidianamente nelle strade del paese.
È la più grande ondata di contestazione che Nicolas Maduro abbia mai affrontato dal suo arrivo al potere nell’aprile del 2013. Nonostante la mobilitazione e le critiche emesse dalle differenti organizzazioni, tra le quali la Corte americana dei diritti dell’uomo, il potere di Chavez non sembra essere destinato a sparire così presto.
Oggi, la coalizione dell’opposizione guidata dall’ex candidato alla Presidenza Henrique Capriles, invoca una manifestazione, una riunione previsto nel centro della capitale. Si temono dunque nuove violenze e la stampa internazionale molto criticata dal potere, lavora sempre più in difficoltà e quindi non riesce a garantire un adeguato servizio informativo sugli eventi in corso.
Manuel Giannantonio
(Twitter @ManuManuelg85)
22 Febbraio 2014