Spagna: il paese potrebbe cambiare fuso orario
Un rapporto parlamentare evoca la Spagna a cambiare il fuso orario per allinearsi sull’ora di Londra e Lisbona. Ciò potrebbe migliorare considerevolmente il riposo degli spagnoli e di conseguenza la loro produttività.
La Spagna è immersa in una questione che probabilmente potrebbe sembrare futile, ma che, di fatto, è cruciale: il suo fuso orario. La penisola iberica ha oggi lo stesso fuso orario della Francia e la Germania. Un rapporto condotto da una commissione parlamentare evoca il paese a cambiare il proprio fuso orario e di mettere le lancette dell’orologio un’ora indietro, come spiegato dalla BBC.
Qual è l’importanza di mettere indietro l’ora, settandosi su quella di Londra o di Lisbona? Secondo il rapporto avrebbe benefici sul sonno degli spagnoli, ma anche sulla loro produttività, sul loro assenteismo e il loro stress… Fattori che hanno inevitabilmente conseguenze su una società secondo “El Pais”.
L’ora spagnola fu cambiata l’ultima volta sotto la dittatura di Francisco Franco nel 1942 per allinearsi all’ora della Germania nazista. “Il fatto che la Spagna non sia da 71 anni, nel fuso orario che gli corrisponde ci fa alzare troppo presto e dormire un’ora di meno rispetto a quello che ci è raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS)”, ha stimato una commissione del Congresso dei deputati in un rapporto.
Questo cambio potrebbe anche spiegare il comportamento particolare della società spagnola, che mangia, alla fine della giornata lavorativa e va a dormire abitualmente più tardi del resto degli europei. “Il nostro orario segue più il sole che l’orologio: mangiamo alle 13H00, orario solare, e ceniamo alle 20H00 mentre il nostro orologio indica che sono le 15H00 e le 22H00”, spiega il rapporto.
Attraverso il ministro dell’Economia, Luis de Guindos, il governo conservatore ha annunciato giovedì che studierà il rapporto. Se cambieremo l’ora, gli Spagnoli potrebbero “evitare temi morti nella giornata di lavoro” e “disporre di più tempo libero per la famiglia, la vita privata e i piaceri”, scrivono i deputati.
“Ciò ci permetterà di ritrovare l’Europa su numerosi aspetti da cui oggi siamo separati, in modo particolare nella produttività, la competitività e la conciliazione” tra la vita privata e quella professionale”, conclude il rapporto.
di Manuel Giannantonio
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27 settembre 2013