Dalle pioniere ai giorni nostri: “Dizionario delle fotografe” l’ultima fatica di Patrizia Pulga

Ciao Patrizia, benvenuta su 2duerighe, complimenti per il tuo libro, un volume indispensabile per amanti del genere e addetti ai lavori e allo stesso tempo un ottimo modo per appassionare chi magari si sta affacciando adesso sul mondo della fotografia. Come e quando è nata l’idea di pubblicare quest’opera?
Da quando ho iniziato la professione di fotografa (alla fine degli anni Settanta, periodo in cui erano pressoché assenti i nomi delle donne fotografe note), ho iniziato la ricerca per conoscere e valorizzare il lavoro delle mie colleghe: è nato così nel 2017, sempre per PENDRAGON, il mio primo libro Le donne fotografe dalla nascita della fotografia ad oggi: uno sguardo di genere, con più di 2300 fotografe di tutto il mondo. Da allora le donne che scelgono la fotografia come mezzo di comunicazione stanno crescendo in modo esponenziale, quindi mi sono concentrata sulle fotografe europee e dell’America del Nord per questo secondo libro.
La figura della donna nell’ambito della fotografia: ad oggi esiste una parità dei sessi in questo ramo lavorativo?
Oggi senz’altro le cose stanno migliorando, anche se in certi ambiti della fotografia (le guerre, ad esempio) sono presenti più gli uomini, nonostante ci siano reporter coraggiose e bravissime che hanno seguito atroci conflitti come le statunitensi Maggie Steber e Lynsey Addario e la tedesca Anja Niedringhaus, uccisa nel 2014 a Kabul.
Hai iniziato la professione di fotografa nel 1979, c’è una figura che reputi sia stata fonte d’ispirazione per la tua carriera?
Purtroppo quando ho iniziato a fare la fotografa non ho avuto una figura di ispirazione, ma ho avuto per anni un socio, Medardo Pedrini, che era all’inizio della professione come me, con il quale ho condiviso uno studio per 30 anni. Da subito comunque mi sono interessata alla storia della fotografia scoprendo, poco alla volta, il lavoro di colleghe del passato di grande valore come Dorothea Lange e Tina Modotti, che mi hanno fatto sentire meno sola.
La fotografia italiana, rispetto al panorama mondiale, come si colloca?
Rispetto ad altre nazioni l’Italia sta scontando una concezione dell’arte che ha relegato fino a poco tempo fa la fotografia in un ruolo minore, legato alla sola comunicazione visiva di eventi, lontana quindi da una concezione attuale e moderna che la considera una forma artistica valida ed efficace. Ormai, quasi fuori tempo massimo, il nostro Paese si sta adeguando a un nuovo concetto di arte che include la fotografia. Comunque, rispetto ad altri paesi che hanno un iter formativo per chi sceglie la fotografia come professione, siamo ancora molto indietro. Mi riferisco non solo agli USA, ma anche ad alcuni stati dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, che hanno scuole e università di ottimo livello, in grado di formare fotografe e fotografi di qualità.
Com’è nato l’amore di Patrizia Pulga per la fotografia?
È nato per puro caso, durante il mio primo viaggio in India che ho fatto via terra, attraversando Jugoslavia, Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan e Pakistan, prima di arrivare alla frontiera indiana: da allora ho capito che sarebbe stato il mio lavoro.
Dal punto di vista professionale quale obiettivo hai fissato per i prossimi anni?
In realtà non sono abituata a darmi obiettivi; certo è che voglio tornare in USA, in particolare in Florida, sia per fotografare i nativi americani di alcune aree, sia per mantenere i contatti con le bravissime fotografe che ho conosciuto mesi fa al convegno Women, Photography and Feminism. In Italia abbiamo tanto da imparare da loro!
Con Pendragon hai pubblicato “Le donne fotografe dalla nascita della fotografia ad oggi” nel 2017 e “Dizionario delle fotografe” quest’anno, magari è presto ma bolle qualcosa in pentola per il futuro?
In pentola bolle il terzo libro sulle fotografe di Africa, America Latina, Asia e Oceania, a cui sto già lavorando.
Ricordaci dove si può acquistare il libro.
In tutte le librerie delle maggiori città italiane e su Amazon.
Grazie per il tuo tempo e in bocca a lupo sia per il libro appena uscito che per i progetti futuri.
Grazie a voi!