Iran: in progetto nuove operazioni nucleari

L’Iran ha inaugurato due miniere per l’estrazione mineraria dell’uranio con l’intento di fornire un nuovo complesso produttivo di yellow cake (concentrato di uranio), un ulteriore passo in avanti nel suo controverso programma nucleare mentre le negoziazioni con le grandi potenze rimangono in fase di standby.
Le due miniere, di una profondità massima di 35 metri sotto terra, sono situate a Sagand, nella provincia di Yazd nel centro del paese, a un centinaio di chilometri dal nuovo complesso, costruito ad Ardakan. Quest’ultimo ha una capacità produttiva annuale di 60 tonnellate, secondo la televisione di Stato, che ha diffuso le immagini delle nuove installazioni.
Lo yellow cake è trasformato in minerale e destinato successivamente a produrre del gas UF6 impiegato nelle centrifughe per arricchire l’uranio. “In passato dipendevamo dall’estero per la fornitura di yellow cake ma grazie a Dio, abbiamo inaugurato delle miniere una vicina all’altra (…) Controlliamo ora l’insieme della catena di produzione dell’energia nucleare”, ha dichiarato il Presidente Mahmoud Ahmadinejad in un discorso televisivo nella capitale Teheran.
Nell’occasione della Giornata mondiale della tecnologia nucleare, il Presidente ha chiesto all’Organizzazione Iraniana dell’energia atomica (OIEA) di “accelerare” il programma nucleare. Il capo dell’OIEA, Fereydoum Abbassu Davanim, ha assicurato che l’Iran non sospenderà le operazioni di arricchimento dell’uranio al 20% e non invierà il proprio stock all’estero. “Abbiamo ancora bisogno di produrre combustibile”, ha aggiunto, mentre l’Iran prevede di costruire cinque nuovi reattori di ricerca.
Teheran, che aveva acquistato 600 tonnellate di yellow cake dal Sud Africa negli anni 70, aveva annunciato nel 2010 di aver prodotto il suo primo lotto di yellow cake dal minerale estratto nella miniera di Gachin, nei pressi di Bandar-Abbas nel Sud del paese.
L’Iran, che conduce operazioni di esplorazione attraverso il paese per scoprire dei giacimenti di uranio, ha affermato di aver scoperto negli ultimi anni delle riserve “equivalenti a 4 400 tonnellate”.