Iran: inizio di nuove trattative ad Almaty

L’Iran e le grandi potenze hanno discusso venerdì in Kazakistan delle nuove negoziazioni sul controverso programma nucleare iraniano nell’intento di progredire nelle negoziazioni che si annunciano complicate.
I paesi del gruppo 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia e Cina più la Germania) e l’Iran tenteranno di trovare un accordo tra i diversi punti di vista, cinque settimane dopo una precedente riunione presso Almaty.
Il principale negoziatore iraniano, Saeed Jalili, esige che le grandi potenze riconoscano il diritto dell’Iran di effettuare processi di arricchimento dell’uranio. “Noi pensiamo che possano aprirsi delle negoziazioni con una frase che riconosca all’Iran il diritto di arricchire l’uranio”, ha dichiarato lo stesso Jalili.
Il gruppo 5+1 chiede all’Iran di chiudere il sito nucleare di Fordo in cui avvengono tali processi, considerato come l’unico paese in grado di esportare uranio arricchito al 20% all’estero. Nel corso della precedente riunione ad Almaty a febbraio, il 5+1 aveva presentato un’offerta che prevedeva la sospensione e non più l’arresto delle attività di arricchimento dell’uranio al 20% in Iran. Avevano proposto di attenuare alcune sanzioni sul commercio dell’oro e il settore petrochimico, che indeboliscono l’economia iraniana.
Un alto responsabile Americano ha dichiarato giovedì che questa offerta è equilibrata e applicabile. Le grandi potenze attendono dall’Iran una risposta “concreta e sostanziale”. Le risoluzioni dell’ONU sanzionano l’Iran in ragione del suo controverso programma nucleare rafforzando unilateralmente l’embargo bancario e petrolifero dell’Unione europea e degli Stati Uniti. Le potenze occidentali e Israele sospettano che l’Iran stia cercando di fabbricare armi atomiche sotto la copertura del programma nucleare civile, eventualità smentita puntualmente da Teheran.
La rappresentante della diplomazia europea Catherine Ashton, si è dichiarata “prudentemente ottimista” sull’esito delle nuove negoziazioni mentre il segretario generale delle nazioni unite Ban Ki-moon ha stimato che l’Iran dovrebbe “dimostrare la propria sincerità” alla comunità internazionale e “provare che il suo programma nucleare sia semplicemente devoto a fini pacifici”. Ha inoltre aggiunto che seguirà le discussioni da molto vicino e spera di vedere svilupparsi dei progetti tangibili nel corso delle negoziazioni.
Degli esperti stimano che una risoluzione delle discussioni sia poco probabile prima delle elezioni presidenziali del 14 giugno in Iran, nelle quali il Presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad non può presentarsi dopo due mandati consecutivi.
Manuel Giannantonio
5 aprile 2013