Scandalo Cambridge Analytica, in molti lasciano Facebook ma non è così facile

Dopo lo scandalo delle rivelazioni sull’utilizzo dei dati di milioni di utenti del social, numerose persone vogliono lasciare l’applicazione, in pratica però l’operazione è più complessa di quanto si possa pensare
CALIFORNIA – “Una tempesta battezzata #deleteFacebook si prepara […] su Twitter e ironia della sorte, ugualmente su Facebook”, riporta il Washington Post qualche giorno dopo l’inizio della tempesta Cambrige Analytica che ha letteralmente affondato il social di Zuckerberg in una crisi senza precedenti.
#UltimOra #CambridgeAnalytica–#Facebook, commissione parlamento Gb convoca #Zuckerberg #Canale50 https://t.co/0kxapzvQk0 pic.twitter.com/wXie4vs2qW
— Sky TG24 (@SkyTG24) 20 marzo 2018
ZUCKERBERG È IN GRANDE DIFFICOLTA’ E CHIEDE SCUSA
La reazione degli utenti di Facebook è “insolitamente forte”, sottolinea il quotidiano della grande mela. Mercoledì 21 marzo, l’hastag #DeleteFacebook (cancella Facebook), è comparso più di 10 000 volte su Twitter in due ore. Una delle prime personalità dello starsystem che si è sbilanciata sulla questione è la cantante Cher che ha disertato Facebook precisando attraverso un tweet ai suoi fan che ama il suo paese e che ci sono cose più importanti del denaro. Brian Acton, il cofondatore di WhatsApp, diventato miliardario quando Facebook ha acquistato l’applicazione nel 2014, ha twittato ai proprio utenti: “Il momento è giunto #deleteFacebook”.
Internet companies were built on a model in which people gave up their information for free services. Now, that idea is under siege.https://t.co/5gjMqAyQWg
— The New York Times (@nytimes) 24 marzo 2018
TEMPO LIBERO RITROVATO
Per molte persone, che siano celebrità o semplici cittadini, lasciare Facebook non è così facile poiché la piattaforma a volte è l’unico legame con alcuni membri della famiglia, alcuni amici o contatti professionali, come rivela il New York Times.“Capisco che l’idea di lasciare [Facebook] possa essere piacevole”, nota Geoffrey A.Fowler, giornalista del Washington Post. “Non farai più parte del tesoro di dati accumulati da Facebook” senza parlare del “tempo libero che recupererai per la tua famiglia, per fare sport o per leggere il Washington Post”, ironizza Fowler.
Tuttavia, in teoria è facile lasciare Facebook, ma incredibilmente difficile in pratica”, sottolinea Fowler. Oltre alle relazioni sul social, sono moltissimi gli utenti che ne hanno bisogno per connettersi con altre persone.
Se vogliamo veramente far cambiare Facebook, un movimento vasto è necessario secondo il giornale americano. Sarebbe opportuno “Screditare Facebook agli occhi dei professionisti del marketing facendone un luogo poco credibile”. Il boicottaggio non sarà efficace se non riusciremo a danneggiare la reputazione [di Facebook]”. Il New York Times ha pubblicato un video con l’intento di sensibilizzare i lettori che vogliono lasciare il social. Si preannunciano ore roventi per il cofondatore del social network più diffuso al mondo.
Twitter@manumanuelg85