Messico: tragedia nella torre della Pemex

L’inchiesta è tutt’ora in corso in Messico all’indomani di un tragico incidente. Una caldaia a gas sarebbe esplosa, secondo le prime informazioni raccolte sul luogo, causando la morte di almeno 25 persone presente all’interno di una torre composta da più di 50 piani. “Siamo alla ricerca delle persone scomparse e dei corpi”, ha spiegato alla televisione locale il ministro dell’interno Miguel Angel Osorio Chong, aggiungendo che la sede della compagnia petrolifera di Stato Pemez (Petroleos Mexicanos) è ancora un luogo pericoloso . Gli ufficiali della Pemex hanno annunciato in un primo momento di aver evacuato i luoghi in ragione di un semplice problema di elettricità.
Sono i tre piani della seconda torre della capitale messicana che si sono incendiati per primi alle 16 ora locale. Più di 3500 impiegati sono stati evacuati. Secondo quanto riferito da un portavoce locale del governo, i soccorsi cercano una trentina di persone sempre all’interno della struttura mentre alcune persone sono state estratte vive dalle macerie nella fine della giornata di ieri. “Sono sinceramente sconvolto e dispiaciuto per la morte degli impiegati della Pemez. Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime”, ha twittato il Presidente Peña Nieto. “Andremo fino in fondo, condurremo le ricerche seriamente alfine di sapere cosa sia veramente accaduto, se qualcuno è davvero responsabile e se sia il caso di applicare la legge”, ha dichiarato al giornale “El Universal” lo stesso Nieto.
Tuttavia alla luce di quanto accaduto occorre ricordare che non è la prima volta che la Pemex è coinvolta in un incidente mortale. Lo scorso settembre circa trenta persone trovarono la morte nell’esplosione di un complesso di gas naturale, nel Nord del Messico. Nel 1984, il bilancio fu certamente più drammatico e pesante se si pensa che in una simile circostanza persero la vita oltre 300 persone. Qualche anno dopo, nel 1992, la città di Guadalajara fu teatro di un incidente nella lavorazione e nell’estrazione del petrolio che costò la vita a circa 200 persone mentre altre 1500 rimasero ferite.
Manuel Giannantonio
1 febbraio 2013