Primarie Indiana, Trump stravince e Cruz si ritira. Sanders a sorpresa batte Clinton

Il Sanatore texano Ted Cruz ha annunciato il suo ritiro dalle presidenziali Usa dopo la devastante sconfitta delle primarie in Indiana. A questo punto Donald Trump sembra non avere più alcun rivale nella corsa alla nomination repubblicana. E così si sono infrante le speranze dei maggiorenti del Grand Old Party che invece osteggiano e temono l’ascesa del miliardario newyorkese. Ma neppure l’alleanza tra Cruz e John Kasich, l’altro candidato, ha potuto frenare l’inarrestabile ‘The Donald’, che è andato oltre il 53 per cento dei consensi.
Subito dopo l’annuncio di Cruz, il presidente del Comitato nazionale del Partito repubblicano, Reince Priebus ha aperto la nuova fase con questo tweet: “Tutti noi ci dobbiamo unire e concentrarci su come battere Hillary Clinton”.
VINCE TRUMP MA SANDERS BATTE CLINTON
Sul versante democratico, l’Indiana smentisce i sondaggi e premia Bernie Sanders con il 52,4 per cento dei voti contro il 47,6 di Hillary Clinton. Una vittoria, quella del senatore del Vermont, che non intacca il vantaggio incolmabile dell’ex segretario di stato in termini di delegati. Le distanze tra Hillary e Bernie, in realtà, restano sostanzialmente invariate in quanto gli 87 delegati che sono in palio vengono assegnati su base proporzionale. Il senatore del Vermont, quindi, accorcia solo un po’ le distanze nella classifica generale, dove ,con 1.357 rappresentanti, inclusi i 39 super delegati designati dal partito, insegue l’ex First lady che può contare su 2.165 seggi compresi i 520 super delegati. Sanders, però, ha spezzato il ciclo di sconfitte cominciato a New York e ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia ampio e ormai trasversale il consenso intorno al suo messaggio politico.
LA VITTORIA DI TRUMP COSTRINGE CRUZ AL RITIRO
Ieri sera , intorno alle 19 americane (notte fonda in Italia), subito dopo la chiusura delle urne, la Cnn ha diffuso la proiezione: Trump vince con largo margine in Indiana – spazza il campo con il 53% – mentre Cruz è solo al 36,7% e Kasich al 7,5%.
“Insieme abbiano lasciato tutto sul campo dell’Indiana. Abbiamo dato tutto quello che abbiamo, ma gli elettori hanno scelto un’altra strada. Così, con il cuore pesante ma con sconfinato ottimismo per il futuro a lungo termine della nostra nazione, sospendiamo la nostra campagna” – ha dichiarato Cruz ai suoi sostenitori dal palco di Indianapolis insieme a tutta la sua famiglia e alla manager Carly Fiorina che solo pochi giorni fa aveva indicato come suo eventuale vicepresidente nel tentativo di conquistare il consenso femminile. Il quarantacinquenne senatore del Texas aveva puntato molto sull’Indiana per dimostrare di poter avere ancora una chance, ma il suo 36,6% non basta. Se fosse riuscito nel suo intento di arrivare alla Casa Bianca, sarebbe diventato il primo presidente Usa di origini ispaniche, anche se non ha mai fatto leva su questo aspetto. Anzi, da campione dello schieramento conservatore che si richiama al Tea Party, ha sempre sostenuto la necessità di inasprire le leggi sull’immigrazione, anche costruendo un muro lungo il confine con il Messico.
Intanto Kasich, nonostante il pessimo risultato ottenuto nell’Indiana, ha confermato che resterà ancora in corsa. Ma è difficile che nelle prossime primarie riesca a bloccare la corsa dell’inarrestabile magnate immobiliare al numero di ben 1237 delegati.
TRUMP ‘CONGEDA’ CRUZ: “AVRA’ UN INCREDIBILE FUTURO”
Dopo aver attaccato il senatore del Texas in tutti i modi, fino ad insinuare che il padre sarebbe stato coinvolto nell’omicidio di John F. Kennedy, il re del mattone gli ha concesso l’onore delle armi: “Voglio congratularmi con Ted per la sua scelta coraggiosa. Non so se io gli piaccio oppure no, ma devo riconoscere che è stato un avversario tosto. E’ un tipo duro, intelligente e avrà un incredibile futuro”. E ancora: “Ora dobbiamo riunificare il partito e prepararci a battere Hillary a novembre”. Da ieri Trump è già dentro la volata finale per la Casa Bianca che culminerà con il voto nazionale dell’8 novembre.