Onu: nuovo allarme prima della grande conferenza sul riscaldamento

A qualche giorno dalla grande conferenza sul clima dell’ONU a Durban, un nuovo rapporto lancia l’allarme: gli sforzi della comunità internazionale sono ancora lontani dall’aver raggiunto il risultato che ci auguravamo per contenere il riscaldamento a 2°C e evitare uno scenario di proporzioni catastrofiche.
“E un messaggio di grande inquietudine quello che noi lanciamo”, ha dichiarato il segretario esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente Achim Steiner, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione del rapporto 2012 a Londra. Un messaggio immediatamente rafforzato dall’intervento del commissario della Comunità Europea incaricata del clima, Connie Hedegaard. “E semplicemente incredibile vedere i rischi che troppa gente è pronta a far pesare sulle future generazioni”.
Inoltre se nessuna misura di emergenza verrà intrapresa, il grado della temperatura media del pianeta nel corso del secolo passerà da 3° a 5° C. L’obiettivo dunque del raggiungimento dei 2° gradi che la comunità internazionale ha intenzione di raggiungere è la soglia oltre la quale il sistema climatico rischierebbe di imballarsi con effetti che accelerano ulteriormente il riscaldamento globale.
Servirebbe non emettere più di 44 gigatonellate (Gt) di CO2 nell’atmosfera, contro le circa 50 Gt emesse all’anno oggi. Ora nonostante le promesse ambiziose formulate dai differenti Stati, secondo il rapporto del 2011 ci sarà una quantità di 8Gt in più quest’anno. La nuova valutazione ha difatti chiarito che “i paesi hanno apportato migliorie alle loro promesse, così come devono essere interpretate nella pratica, cosa che ha permesso di attualizzare la nostra valutazione”, ha dichiarato e spiegato Joeri Rogeli, uno degli autori del rapporto in questione.
La situazione dunque non è delle più rosee e a suonare l’allarme ci ha pensato la Banca mondiale che ha messo in guardia l’organizzazione contro il riscaldamento globale e la conseguente “cascata di cataclismi” che colpirebbero i paesi poveri. Martedì l’organizzazione metereologica mondiale (OMM) annunciava che il tenore dell’atmosfera in GES aveva di nuovo raggiunto un valore di picco nel 2011.
Il grande appuntamento annuale sul clima dovrebbe tenersi il 26 novembre e durare fino al 7 dicembre, a Durban. Circa 190 paesi parteciperanno alle negoziazioni sulla lotta contro il cambiamento climatico. Per ora, l’unico accordo legale sull’argomento è il protocollo di Kyoto, trattato che ricordiamo riguarda solo i paesi industrializzati che devono ridurre le emissioni di GES secondo l’atto II , applicandosi in questo senso già dal 2013.
Manuel Giannantonio
22 Novembre 2012