Gaza tregua violata: Gerusalemme bombardata, distrutta la sede del governo di Hamas

Gaza. Erano decenni che non accadeva, per questo motivo quando i cittadini di Gerusalemme hanno sentito il suono delle sirene che davano l’allarme sono rimasti sorpresi: bombe sulla città santa, la tregua è finita. Oggi per il terzo giorno consecutivo si spara anche contro Tel Aviv mentre questa mattina il quartier generale del governo di Hamas è stato bombardato da un aereo israeliano, che lo ha completamente distrutto.
A comunicarlo lo stesso Movimento islamico di resistenza: “Il quartier generale del gabinetto è stato preso di mira da quattro raid e il governo sottolinea che resterà sulle sue posizioni ed accanto al suo popolo”.
Un responsabile di Hamas ha poi dichiarato: “Il nostro quartier generale è stato completamente distrutto e alcune case vicine sono state danneggiate dai bombardamenti barbari di Israele”.
Anche Israele ha confermato quanto accaduto, un portavoce ha detto: “L’esercito israeliano ha colpito il quartier generale del capo del governo di Hamas, Ismail Haniyeh, a Gaza. Nelle ultime sei ore le Forze di difesa israeliane hanno preso di mira 85 nuovi siti terroristici“.
Il raid israeliano ha colpito anche l’abitazione di un responsabile di Hamas nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, causando almeno 35 feriti. Secondo il portavoce dei servizi di sicurezza, Adham Abu Selmiya, ad essere presa di mira è stata la casa del ministro dell’Interno palestinese Ibrahim Salah.
L’esercito israeliano si appresterebbe ad entrare a Gaza entro questo fine settimana: lo riporta il Times, citando alti ufficiali delle forze armate, uno di questi, sempre secondo il Times ha confermato l’ordine alle truppe di prepararsi “con il più alto grado di speditezza”.
Così mentre il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto ad Israele e Hamas di “fermare questa pericolosa escalation” per evitare ulteriori spargimenti di sangue, da diverse ore carri armati e soldati israeliani sono ammassati fuori da Gaza e l’esercito ha detto di aver richiamato 16mila riservisti, che potrebbero arrivare a 75.000, secondo fonti politiche. Aerei da guerra israeliani, droni e elicotteri hanno intanto spostato il loro obiettivo dalle presunte basi di lancio dei razzi palestinesi alla frontiera settentrionale di Gaza, dove le loro bombe hanno creato corridoi per le incursioni.
Enrico Ferdinandi
17 novembre 2012