Stati Uniti: Sandy causa lo stato di emergenza a New York
L’uragano Sandy, che ha attraversato venerdì le Bahamas, si avvicina in questo sabato 27 ottobre agli Stati Uniti. Minaccia di colpire proprio dopo il week-end la costa molo popolata del Nord-Est in maniera più violenta dell’uragano Irene che uccise 47 persone nel 2011.
Già sopranominato “Frankerstorm” in ragione della prossimità con la festa di Halloween, mercoledì negli Stati Uniti, Sandy è stato retrocesso dal Centro americano di sorveglianza degli uragani (NHC) nella 1° categoria della scala Saffir Simpson che ne conta 5. L’uragano ha già provocato la morte di 44 persone nei caraibi (1 in Jamaica, 1 nelle Bahamas, 29 ad Haiti, 11 a Cuba e 2 nella Repubblica Dominicana).
“Confrontato a Irene ci aspettavamo un impatto più importante per quanto concerne l’arrivo dell’acqua”, ha dichiarato un responsabile del NHC situato a Miami, James Franklin.
L’uragano sta attualmente risalendo verso il Nord, parallelamente alla costa americana ma dovrà scontrarsi con i venti freddi, cosa che dovrebbe rinforzarlo e condurlo verso l’Ovest e le coste americane. Lunedì o martedì, potrebbe toccare un terzo del territorio americano, degli Stati della Carolina fino a quelli del Nord-Est arrivando fino all’Ohio.
I meteorologi attendono sulla costa della Virginia a New York non solo “importanti precipitazioni, dei venti violenti e dell’alzata significativa delle acque”, ma anche all’interno delle terre, importanti cadute di neve, secondo il servizio americano di meteorologia.
Il governatore dello Stato di New York City ha dichiarato lo stato di emergenza. Il sindaco della città, Michael Bloomberg ha invitato gli abitanti a informarsi bene senza cedere al panico. Il sindaco della capitale Washington D.C ha anch’egli dichiarato lo stato di emergenza, ugualmente avviato nel Maryland, in Pennsylvania, nela Virginia e anche nella Carolina del Nord. Nell’agosto del 2011, l’uragano Irene raggiunse le coste atlantiche inondando città intere e lasciandosi dietro 47 morti.
Il Presidente Barack Obama ha chiesto all’agenzia federale di gestione delle crisi di assicurarsi che possa aiutare le zone potenzialmente interessate, tenendosi regolarmente informato della situazione.
Sandy si trova oggi a circa 630 chilometri a Sud della città di Charleston, sulla costa Est americana, accompagnato da raffiche di vento che raggiungono i 120 km/h. Nelle Bahamas e in Florida, l’acqua potrebbe raggiungere 1,5m di altezza hanno precisato i meteorologi.
L’uragano attraverserà zone in cui si trovano decine di raffinerie che potrebbero essere fermate per precauzione.
Il Pentagono si è detto “pronto a portare assistenza dove ce ne sarà bisogno”, con più di 45.000 soldati pronti ad intervenire in sette Stati e nella capitale. Nei pressi della capitale sono state rinforzate le squadre delle riparazioni elettriche visto che in quella zona non sono affatto nuovi i fenomeni di caduta di alberi e di conseguente interruzione dell’energia elettrica.
Il centro americano di studi internazionali e strategici che prevede di concentrarsi giustamente lunedì sul “ruolo di filantropia dopo una catastrofe naturale”, ha posticipato la propria riunione a causa dell’uragano.
Manuel Giannantonio
27 ottobre 2012