Meno di 24h dopo l’entrata in vigore dell’accordo sul nucleare iraniano, Barack Obama si è espresso dalla Casa Bianca per annunciare la revoca delle sanzioni americane. Ha ugualmente confermato la liberazione dei cinque americani detenuti in Iran, frutto di uno scambio di prigionieri con Teheran
WASHINGON D.C – La concomitanza dell’accordo nucleare e la liberazione dei prigionieri americani non è affatto casuale. La Casa Bianca insiste: in ogni appuntamento diplomatico tra le parti, la sorte dei prigionieri americani è stata evocata. Sono state organizzate rapidamente riunioni sugli ostaggi in Svizzera, in gran segreto. Un po’ come sottolineare con la madre patria non ha mai dimenticato i suoi uomini.
Per il presidente americano, che lascerà il timone del paese tra un anno allo scadere del suo secondo mandato consecutivo, questo doppio obiettivo è un successo reale che rivendica dichiarando: “Questa forte diplomazia è il simbolo che la negoziazione può compiersi”. Obama, coglie l’occasione per indirizzarsi al popolo iraniano ma anche a quello americano: “Voglio ancora una volta rivolgermi al popolo iraniano. Dopo questo accordo sul nucleare, voi e soprattutto i giovani iraniani, avete l’opportunità di iniziare a costruire un nuovo legame con il mondo”. “Ai miei concittadini, con il progresso che abbiamo compiuto, degli americani tornano a casa e l’Iran ha rinunciato al suo programma nucleare, abbiamo la prova che possiamo riuscire ad allearci con la forza della saggezza”.
È proprio a causa di questa filosofia che Barack Obama è bersaglio degli attacchi dei suoi avversari politici. I repubblicani non cessano di stigmatizzare un’America che da prova di debolezza accettando di “trattare con il nemico”. Per questa ragione Obama ha evocato i disaccordi che persistono tra Teheran e Washington e le minacce contro Israele. La revoca delle sanzioni e soprattutto la restituzione di 1,7 miliardi di dollari a Teheran avrebbero avuto certamente più problemi ad essere accettati senza la liberazione dei prigionieri. Tuttavia, Obama non nasconde la sua soddisfazione nel corso dell’intervento:
“È una giornata eccellente. Ancora una volta abbiamo dimostrato che è possibile trattare con una forte diplomazia Americana. L’accordo sul nucleare è in atto, delle famiglie americane si sono riunite… Il terzo elemento di questo dossier concerne il debito finanziario che è risolto, un debito che risale a tre anni fa. L’Iran recupererà i suoi fondi con gli interessi. Siamo soddisfatti dell’accordo e celebreremo il ritorno a casa dei nostri concittadini, sappiamo che esistono profondi disaccordi tra Stati Uniti e Iran. Ci opporremo sempre vigorosamente alle destabilizzazioni di cui l’Iran è responsabile, le sue minacce contro Israele e il suo sostegno ai gruppi violenti in Siria e nello Yemen.
E per quanto riguarda il suo programma di missili continueremo a imporre sanzioni. Il test recente è ad esempio una violazione degli obblighi internazionali dell’Iran. Di conseguenza, gli Stati Uniti impongono nuove sanzioni agli individui e alle compagnie che partecipano a questo programma.
Resteremo vigili”.