Siria: bombarda la Turchia che risponde al fuoco
La Turchia ha bombardato ieri alcuni bersagli in Siria con attacchi avvenuti in territorio, che hanno provocato la morte di cinque civili in una località di confine con la Turchia.
L’escalation della tensione tra i due paesi confinanti è iniziata mercoledì pomeriggio, mentre alcuni bombardamenti hanno colpito il piccolo villaggio turco di Akcakale, situato proprio in prossimità della frontiera siriana Tall al-Abyad, recente teatro di scontri tra i gruppi fedeli al presidente siriano Bachar al Assad e i ribelli dell’Armata Siriana Libera (ASL).
Secondo l’ultimo bilancio comunicato dal governatore della provincia, Celattin Guvnec, questo bombardamento ha distrutto una casa del villaggio e ucciso cinque persone, tra le quali una madre e i suoi tre figli. Dieci altre persone sono state ferite di cui due gravemente. Qualche ora più tardi, il Primo ministro turco Recep Erdogan ha annunciato che l’esercito turco ha bombardato diversi “obiettivi” che non sono ancora stati identificati, situati in territorio siriano.
“Questo attacco è stato oggetto di una risposta immediata delle nostre forze armate (…) che hanno bombardato lungo la frontiera degli obiettivi identificati dal radar”, ha dichiarato il ministro Erdogan in un comunicato. Anche se l’origine dei bombardamenti che hanno colpito Akcakale non è stato formalmente determinato, il capo del governo turco ha accusato il regime di Damasco di essere l’unico vero responsabile. “La Turchia non lascerà mai impunite tali provocazioni del regime siriano, che minaccia la nostra sicurezza nazionale, nel rispetto del diritto internazionale e delle sue regole di intervento”, ha sottolineato il ministro Erdogan.
“Il segretario generale dell’ONU ha anch’egli incriminato Damasco”, come riferito dal portavoce di Martin Nesirsky, Ban Ki-Moon ha chiesto “al governo siriano di rispettare totalmente l’integrità territoriale dei suoi vicini in modo da porre fine alla violenza contro il popolo siriano”. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen invece ha avuto una conversazione con Davutoglu e ha espresso la sua “ferma condanna” nei confronti delle violenze avvenute contro il popolo siriano. Il Consigli dell’Atlantico del Nord, che riunisce gli ambasciatori di 28 paesi membri della NATO, si è riunito di urgenza mercoledì sera a Bruxelles sulla questione Turchia. Al termine della riunione l’alleanza Atlantica ha decretato di “Porre fine alle violazioni del diritto internazionale” e ha richiesto “la cessazione immediata di queste aggressioni nei confronti di un alleato”. I principali alleati della Turchia hanno anche loro espresso la loro condanna dopo il bombardamento del villaggio turco.
Gli Stati Uniti si sono espressi tramite la voce della loro segretaria di Stato Hillary Clinton che ha dichiarato che “ Siamo indignati del fatto che i siriani sparano dall’altra parte della frontiera”, mentre il portavoce del Pentagono George Little ha sottolineato di aver visto “un esempio di comportamento deviato”.
L’incidente avvenuto mercoledì è il più grave tra quelli avvenuti tra i due paesi dopo la distruzione della Siria dello scorso giugno. La località di Akcakale in Turchia è già stata precedentemente soggetta a diversi attacchi.
Manuel Giannantonio
4 ottobre 2012