Palestina: il paese vuole non essere più Stato membro dell’ONU
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha lanciato una campagna per ottenere lo status di Stato non membro dell’ONU entro la fine dell’anno per salvare “le possibilità di pace con Israele”, secondo la dirigente dell’OLP Hanan Achraoui. Questo progetto, denunciato da Israele e dagli Stati Uniti per i quali lo Stato palestinese può essere coinvolto solo per un accordo di pace, dovrebbe quanto meno essere presentato dopo l’elezione presidenziale americana del 6 novembre, alfine di non disturbare il futuro inquilino della Casa Bianca, chiunque esso sia.
Dall’Assemblea generale dell’ONU il presidente palestinese ha augurato “che l’Assemblea generale adotti una soluzione considerando lo Stato della Palestina come uno Stato non membro delle Nazioni Unite per questa sessione”, che si chiuderà nel settembre del 2013. “Siamo fiduciosi che la grande maggioranza dei paesi del mondo sostengano la nostra iniziativa, che mira a salvaguardare le opportunità di una pace giusta”. Per essere adottata, questa risoluzione deve essere votata da più della metà dei 193 Stati membri dell’Assemble generale, o assicurasi una larga maggioranza.
Questa iniziativa promessa al successo segna un inevitabile retrofront alla domanda storica di adesione della Palestina in qualità di Stato membro, deposta ricordiamo il 23 settembre 2011 dal Presidente Abbas che domniò la sessione dell’Assemblea generale un anno fa. I dirigenti palestinesi hanno rinunciato, per colpa della maggioranza di nove voti, a chiedere un voto al Consiglio di sicurezza, dove gli Stai Uniti hanno prevenuto che utilizzeranno i loro diritti di veto se necessario.
“La maggiorparte della gente confida su una finalizzazione delle consultazioni da qui alla fine dell’anno”. Altri hanno suggerito di negoziare con il popolo palestinese il 29 novembre, data della giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese.
“Il presidente ha detto apertamente che non si presenterà alla risoluzione prima delle elezioni americane”, ha sottolineato il responsabile dell’OLP nel corso di una conferenza stampa a Ramallah in Cisgiordania. Per quanto concerne inoltre il discorso della pace palestinese i suoi dirigenti si augurano che cessi la colonizzazione dei territori occupati dal 1967.
Manuel Giannantonio
29 settembre 2012