Putin consiglia di riposarsi al segretario di Stato americano Kerry

Il fallimento della visita diplomatica del segretario di Stato della seconda amministrazione Obama è sembrato evidente per tutti. Nonostante la lunga negoziazione con il suo omologo russo, Serguei Lavrov e con il presidente russo, John Kerry è apparso distante dal raggiungimento dei suoi obiettivi
MOSCA – È difficile mostrare in maniera più netta di questa la mancanza di fiducia degli Stati Uniti nei confronti della Russia. Il capo della diplomazia americana è giunto a Mosca per discutere della situazione in Siria e in Ucraina. Il semplice fatto di legare queste due questioni, che dovrebbero essere affrontate separatamente, mostra in modo inequivocabile che il cuore del problema non sia né la Siria né l’Ucraina, ma che l’Ucraina e la Siria sono sfruttate per regolamentare un altro problema, quello dell’accettazione dal lato americano di un mondo multipolare. Così il duplice discorso tenuto dagli Stati Uniti non ha più la stessa forza persuasiva, semplicemente non convince più.
Kerry, dunque, si presenta nelle vesti dell’uomo buono. E gli altri sono i cattivi. Il discorso di Obama conferma questa visione delle cose. Per J.Ernst, portavoce della Casa Bianca, “La Russia subirà un isolamento ancora più profondo se continua a sostenere Assad in Siria e se non si allinea con la coalizione diretta dagli Stati Uniti”.
Il portavoce del ministero degli esteri, J. Kirby, insiste affermando che “un grande isolamento si prospetta per la Russia” e che gli Stati Uniti hanno lo strumento per metterlo in atto. Dunque, mentre Kerry arriva a Mosca per discutere della questione siriana, inizia ad affermare che Assad non può fare parte del futuro della Siria (qualsiasi sia la posizione del popolo siriano in merito), che nessuna lista dei gruppi terroristi è stata consegnata e che nessun accordo è stato raggiunto. Tuttavia, Putin non prende sul serio le parole di Kerry. Ha preso le parole di quel diplomatico americano per quello che sono: parole al vento, molto rumore, ma nulla di particolarmente significativo.
“So che la parte americana ha preparato per oggi la sua visione del regolamento dei problemi, soprattutto quelli siriani. Caro signor segretario di Stato, noi vediamo quanti sforzi fate per regolare problemi tanti delicati. Tanto che non riusciamo a vedere i vostri spostamenti. Da quello che vedo è importante che lei si riposi”. L’espressione dei volti degli interlocutori di questa partita a scacchi la dice lunga. La Russia ha così rispedito al mittente il suo messaggio senza giri di parole: andate a dormire un po’ per avere le idee chiare, e noi continueremo la nostra politica, con voi o senza di voi. Fino a dove arriveranno gli Stati Uniti? Per ora, è in atto lo studio di un progetto di legge di fonte al Congresso per applicare il divieto storico di esportazione del petrolio. La stessa arma, che usò contro l’Unione Sovietica. Fare crollare totalmente il prezzo del barile per provocare il crollo dell’economia russa. Lo scenario si prospetta rovente…
Guarda alcuni dei momenti più significativi dell’incontro:
(Twitter@ManuManuelg85)