Breivik sano di mente: condannato a 21 anni
Oslo. Dopo dieci settimane il processo contro Anders Behring Breivik è giunto al termine. Entrando in aula lo stragista non ha cambiato il suo atteggiamento fiero e spavaldo. L’uomo che il 22 luglio 2011 compì uno dei massacri più efferati della recente storia dell’Europa occidentale è stato dichiarato sano di mente e condannato all’unanimità a 21 anni di carcere, la pena massima esistente nel sistema giudiziario norvegese.
Il verdetto ha accolto in pieno le richieste avanzate da Breivik che nel corso del processo aveva affermato che avrebbe fatto ricorso in appello solo nel caso gli fosse stata riconosciuta l’infermità mentale che poteva comportare l’internamento a vita in un istituto psichiatrico.
Felici del verdetto anche i parenti delle vittime tanto che durante la lettura del verdetto, emesso dal giudice Arne Lyng, il silenzio è stato rotto solo dal pianto commosso di alcuni dei parenti presenti.
Come detto Breivik si è presentato in aula convinto di aver agito per il meglio, fiero dei suoi ideali di estrema destra che in questi mesi hanno dato vita ad altri emuli, ad altre pagine di cronaca nera da ricordare e dimenticare allo stesso tempo.
Il braccio destro teso a mezz’aria con cui si era presentato in aula più volte gli è stato vietato dopo le proteste dei familiari delle vittime, la sua follia omicida a distanza di un anno ha lasciato morte, dolore, un verdetto di difficile comprensione per chi non ha una cultura norvegese ma anche la volontà di un popolo di far capire al mondo che l’odio va sempre respinto con l’amore. Quest’oggi quindi è giusto ricordare le vittime di quella follia con una canzone “Children of the Rainbow” la stessa che lo scorso mese di aprile venne cantata da oltre 40mila norvegesi a Oslo, in piazza Youngstorget.
Enrico Ferdinandi
24 agosto 2012