Parigi: Hillary Clinton presiederà la riunione di Parigi sulla Siria

La segretaria di Stato americana Hillary Clinton si è recata oggi a Parigi per assistere domani a una riunione internazionale sulla Siria per discutere delle sorti del presidente Bachar al-Assad, una conferenza boicottata dalla Russia e dalla Cina. Questa conferenza degli amici del popolo siriano raggrupperà più di una centinaia di paesi arabi e occidentali, organizzazioni internazionali e rappresentanti dell’opposizione siriana, dopo 16 mesi di conflitto e circa 5oo morti, in maggioranza civili secondo l’Osservatorio dei diritti dell’Uomo.
La riunione, che è giunta alla sua terza edizione dopo Tunisi a febbraio e Istanbul ad aprile, sarà aperta dal presidente francese Francois Hollande: deve riaffermare la condanna della repressione e annunciare cose concrete per fare pressione sul regime, sostenere la popolazione e l’opposizione. Il primo ministro francese Jean Marc Ayrault si è rallegrato oggi della partecipazione della Sig. Clinton, sottolineando che la Francia e gli Stati Uniti lavorano “insieme” su questo dossier. Parigi e Londra hanno di nuovo esortato la Russia a cessare di sostenere “il regime omicida” di Bachar al-Assad. Interrogato questa settimana sull’assenza dei russi a Parigi, il portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha stimato che è una loro scelta. “La porta per loro è aperta se vogliono raggiungerci” alla conferenza, ha aggiunto. Nella giornata di oggi, il ministro degli Affari stranieri Serguei Lavrov ha confermato che il suo paese è stato sollecitato nel mese di giugno dalla Germania per offrire l’asilo politico a Bachar al-Assad, cosa che ha qualificato come uno “scherzo”. La riunione di Parigi si tiene una settimana dopo quella di Ginevra del 30 giugno. Le grandi potenze, tra le quali la Russia, la Turchia e paesi Arabi, erano arrivati a un consenso sui principi di una transizione in Siria prima di divergere sulla sua interpretazione. Washington ha stimato che aprirà l’era “post Assad “, mentre Mosca e Pechino riaffermano che tocca al popolo siriano decidere la propria sorte. Su queste divisioni persistenti dall’inizio della rivolta, si aggiungono divergenze dell’opposizione in un ambiente assolutamente teso in cui tutto viene eseguito con grande tensione.
Manuel Giannantonio
5 luglio 2012