GAZA: Giovane palestinese ucciso dall’esercito israeliano dopo la morte di un bambino incendiato
Si susseguono gli episodi di violenza in questo lembo di terra avvolto dalla violenza. Dopo la morte atroce di un bambino arso vivo, muore un giovane palestinese ucciso dall’esercito israeliano
GAZA – Dei soldati israeliani hanno ucciso venerdì un giovane palestinese nei pressi della barriera installata nella zona di frontiera tra la striscia di Gaza e Israele, come diffuso da alcune fonti mediche palestinesi.
Secondo un portavoce dell’esercito israeliano, diverse persone si sono dirette verso la barriera in due punti differenti non tenendo conto dei ripetuti appelli lanciati dai soldati israeliani. Uno dei due gruppi ha iniziato a lanciare sassi e i soldati hanno aperto il fuoco sparando verso l’alto e successivamente sugli arti inferiori dei componenti di questi gruppi.
In questo scontro un ragazzo di 17 anni, Mohammed al Masri, è deceduto a causa della gravità delle ferite riportate. Lungo questo lembo di terra avvolto dalla violenza, le autorità israeliane impongono il divieto di circolazione. Questo tragico episodio sopraggiunge in un clima di tensione generato dalla morte in Cisgiordania di un bambino palestinese bruciato vivo da alcuni estremisti ebraici. Ignoti hanno accesso un fuoco in due abitazioni in un villaggio di Duma. Una era vuota ma all’interno dell’altra abitazione si trovavano i genitori che hanno visto morire tra le fiamme uno dei loro due figli. Un atto atroce. Sulle pareti della casa è stata disegnata una stella di Davide con un messaggio: “Vendetta” e “Viva il re Messia”. Quest’atto potrebbe essere una ritorsione per la morte di un colono ucciso nella stessa zona alcuni mesi fa. L’assalto al piccolo Ali Saad Daubasha e a suoi genitori Saad e Reham da parte di coloni israeliani è terrorismo. I governi dovrebbero assolutamente intervenire per non lasciare il futuro di questa terra nelle mani dei conservatori e dei fondamentalisti.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
1 Agosto 2015