Birmania: Aung San Suu Kyi sollecita una riforma giudiziaria

Di fronte al forum economico mondiale sull’Asia dell’Est, riunito a Bangkok, la leader dell’opposizione Birmana, Aung San Suu Kyi, chiama alla prudenza: “L’ottimismo è positivo, ma dovrebbe essere un ottimismo prudente. Sono stata testimone di ottimismo prudente. Un po’ di scetticismo è rigoroso”, ha dichiarato la leader della Lega Nazionale per la Democrazia. Nonostante abbia dimostrato più volte di non dubitare della sincerità del presidente Thein Sein anche se altre variabili rimangono comunque imprevedibili. “ Non cesso di ripetere che serve la fiducia sull’esercito”, ribadisce Suu Kyi.
Anche se il governo opera l’attuazione di riforme democratiche, sociali ed economiche, non sembra incline a fondare un apparato giudiziario, che non è indipendente. Suu Kyi continua nel suo discorso rivolgendosi agli investitori stranieri: ”Investitori in Birmania, siate prevenuti per favore, anche la legge migliore sugli investimenti non sarà di nessuna utilità se non c’è un tribunale sufficentemente indipendente per applicarla nella maniera giusta. Ad oggi non abbiamo conoscenze di qualche riforma che sia in questo dominio.. Rari sono coloro i quali sono dello stesso nostro avviso”.
Ha comunque insistito sulla necessità di un capitalismo responsabile. “Il nostro paese deve benificiare degli investimenti quanto quelli disposti ad investire. Assicuratevi la massima trasparenza in questo senso che i birmani siano in grado di comprendere ciò che viene fatto, e come ciò porterà benifici”.
In un paese dove la giunta è stata accusata di essersi accaparrata le ricchezze nel corso dei decenni trascorsi, la mancanza di trasparenza rischia di mettere “in pericolo la riconciliazione nazionale” creando “sempre di più sospetti”.
Dopo lo scioglimento della giunta, nel marzo 2011, il governo composto da ex militari ha moltiplicato le riforme, premettendo il ritorno al cuore del bersaglio politico dell’ex nemico pubblico numero uno. Questi cambiamenti hanno sollecitato e spinto l’Occidente ad allegerire le sanzioni nei confronti del paese e gli investitori stranieri ad interessarsi con avidità al potenziale di un paese ricchissimo dal punto di vista delle risorse naturali, specialmente in materia di petrolio e gas.
Manuel Giannantonio
1 giugno 2012