Siria: l’ONU serve davvero?
La rivolta siriana è iniziata ormai da 14 mesi con un bilancio di circa 12.000 morti secondo un bilancio ufficiale redatto dall’osservatorio Siriano dei Diritti dell’Uomo) contando migliaia di dispersi. Non passa giorno senza che le notizie siano aggiornate con bilanci sempre più pesanti. La comunità internazionale ha aumentato i propri forzi chiamando la fine immediata delle ostilità, condannando i massacri senza mai cessare di sanzionare il regime di Bachar El Assad.
L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), ha duramente attaccato lo sterminio del popolo siriano da parte del dittatore ma Assad purtroppo sembra davvero non ascoltare nessuno e continua inflessibile nelle sue attività.
Il 5 ottobre l’ONU presenta ufficialmente la risoluzione che viene respinta ma l’Unione Europea presenta dunque delle sanzioni che si accumulano nell’incontro con gli uomini dell’entourage di El Assad e delle sue imprese. L’ONU si ritrova quindi costretta a proporre una nuova soluzione sottomessa al volere del Consiglio di Sicurezza. I diplomatici cercano di elaborare un piano infallibile concretizzando il piano di Kofi Annan lo scorso 12 aprile. Tra i sei punti del testo, il più importante è senz’altro quello che concerne la cessazione immediata delle violenze ovunque in Siria.
La reazione manifestata da Bachar El Assad non è proprio quella di colui il quale accetta questo progetto. Reagisce infatti bombardando alcuni cittadini nella città di Homs, ma l’ONU non si lascia certo intimorire. Invia come pronta risposta 189 osservatori non armati per sorvegliare l’applicazione dell’arresto delle ostilità. Bilancio, 900 morti dal loro arrivo.
Un mese dopo l’applicazione della risoluzione è un duro colpo. Il ministro degli Esteri Saudita ha affermato a tal proposito “La fiducia negli sforzi profusi dall’emissario internazionale comincia ad indebolirsi seriamente e rapidamente”.
Di fronte ad una situazione simile e alla successione di fallimenti dell’ONU in un momento così importante è legittimo chiedersi: ma l’ONU serve davvero?
Manuel Giannantonio
15 maggio 2012