Birmania: Aung San Suu Kyi presta giuramento in Parlamento
La leader dell’opposizione birmana e della Lega Nazionale per la Democrazia Aung San Suu Kyi ha finalmente prestato giuramento presso il Parlamento. Dopo qualche giorno di esitazione che ha creato alcune tensioni ha finalmente compiuto questo importantissimo passo e giurato di “salvaguardare la costituzione”.
Eletta con la maggioranza schiacciante nelle elezioni parziali del 1° aprile scorso, Suuk kyi aveva rifutato di compiere questo storico passo. Insieme ai suoi 33 deputati si auguravano infatti di rispettare la costituzione augurandosi inizialmente di poter fare quanto possibile per migliorarla. Il testo costituzionale adottato nel 2008 fu redatto da una comissione di maggioranza militare. “Sarò fedele alla repubblica dell’Unione della Birmania e ai suoi abitanti e manterrò sempre il mio impegno per mantenerla e perpetuare la solidarietà nazionale”. Queste le parole del giuramento promesso dal premio Nobel per la pace e dai suoi deputati appartenenti al partito LND di fronte al presidente della camera bassa, l’ex generale Shwe Mann, diventando così definitivamente parte integra del parlamento birmano. Aung San Suu Kyi è tornata su i suoi passi nel corso della giornata di martedì al fine di evitare un impasse con il regime dell’attuale presidente Thein Sein. “Abbiamo sempre creduto nella flessibilità del processo politico”, ha dichirato martedì in presenza dell’invitato, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon. “ E il nostro unico mezzo per raggiungere i nostri obiettivi senza l’uso della violenza”, aggiungendo successivamente, “Credo di poter servire meglio di prima gli interessi del mio popolo”. La decisione di boicottare il Parlamento è stata ovviamente il primo segno della discordia con il potere dopo la sua elezione. Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, ha salutato la decisione di Aung San Suu Kyi sottolineandone la “flessibilità”. “E un avvenimento importante per l’avvenire della Birmania”, così si è espressa la segretaria di Stato americano Hillaty Cliton, evidenziando che “questa è una vera transizione verso una democrazia, con molteplici partiti che condurranno alle elezioni del 2015”. La situazione politica in Birmania è stata per molti anni difficile, sottoposta al duro e severissimo regime militare che la governava ma la partenza della stessa giunta un anno fa, ha permesso un reintegro politico che sta gettando le basi di un futuro migliore per il paese lasciando presagire la possibilità di una vera e propria rifondazione democratica del sistema politico vigente, nonostante alcuni deputati dirigenti siano ex militari riformatori. Il coraggio e l’audacia di una donna apprezzata in tutto il mondo costituiscono il vero punto di riferimento di un popolo in attesa di un vero e proprio cambiamento.
Manuel Giannantonio
2 maggio 2012