Caso marò, India: ”fino a decisione Corte suprema giurisdizione è nostra”

Nonostante la decisione del governo italiano di far avere, per vie extragiudiziali, un risarcimento (di 145mila euro cadauna, 10 milioni di rupie) alle famiglie dei due pescatori indiani uccisi lo scorso 15 febbraio in acque internazionali, non cambia la linea di condotta del governo di New Delhi secondo cui la giurisdizione sul caso dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (accusati di aver ucciso i pescatori scambiandoli per pirati), resta di competenza indiana.
Ad affermarlo il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Syed Akbaruddin che quest’oggi ha affermato che comunque l’esecutivo si atterrà alla decisione della Corte Suprema di New Delhi (che venerdì ha accettato il ricorso italiano) che avrà luogo il prossimo 8 maggio per discutere sul ricorso dell’Italia: “Fino a che non ci sarà una decisione sul caso, noi riteniamo che la nostra giurisdizione – afferma Akbaruddin – comprenda anche l’arresto. Alcuni possono pensarla diversamente. Il procedimento andrà avanti, fino a che la Corte Suprema non decida altrimenti. Questo è il nostro punto di vista”.
Per il Sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, l’ammissione del ricorso italiano sull’incostituzionalità degli arresti dei marò da parte della Corte suprema di Nuova Delhi è da giudicare come un: “primo passo nella direzione giusta. Ci siamo adoperati dall’inizio affinché si possa in qualche maniera ‘de-keralizzare’ il caso a livello giuridico e portarlo a Nuova Delhi perché questa è una questione internazionale. Bisogna essere cauti su questa crisi che è stata lunga”.
Fin da subito l’Italia ha chiesto che il processo non fosse eseguito dalla corte indiana in quanto il fatto è avvenuto in acque internazionali. Secondo l’emittente indiana “Times Now” le famiglie dei due pescatori dopo aver ricevuto il risarcimento hanno affermato: “perdoniamo i fratelli italiani”.
Non solo le famiglie dei pescatori ma anche altri indiani stanno cambiando il loro giudizio nei confronti dei due marò dopo che, sabato scorso, Massimiliano Latorre ha salvato la vita ad un fotografo che stava per esser investito da un camioncino della polizia mentre stava avendo luogo il trasferimento dei marò al parlatorio del carcere di Trivandrum: una foto che ha fatto il giro del web e che ha visto molti dei prinicipali giornali indiani celebrare il marò come un eroe.
Enrico Ferdinandi
24 aprile 2012