YEMEN: oltre 500 morti dall’inizio delle violenze, 74 sono bambini
Gli scontri che oppongono ai ribelli sciiti, sostenuti da Teheran, la coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita dal 19 marzo, hanno provocato la morte di 540 persone, di cui 74 bambini e 1.700 feriti. Queste cifre terribili sono il risultato del bilancio redatto, martedì 7 aprile a Ginevra, dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)
SANAA – Un portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), Christophe Boulierac, ha indicato che «almeno 74 bambini [sarebbero stati uccisi] e 44 feriti, dal 26 marzo» e membri del personale sono ora impiegati sul territorio tentando di determinare come siano morti questi bambini. L’organizzazione considera che «il numero di bambini è molto più alto», ha aggiunto Boulierac. L’Unicef stima a 1 milione il numero di bambini che non possono andare a scuola.
CARENZA DI ACQUA POTABILE
Il portavoce ha spiegato, senza fornire ulteriori dettagli, che i bambini erano sia vittima dirette delle armi, sia vittime delle conseguenze indirette di questo conflitto, in quanto la violenza espressa dalla guerra ha pesantemente colpito le infrastrutture sanitarie. «Ci sono morti indirette del conflitto», specialmente per problemi legati all’approvvigionamento di materiali medici. «Un altro effetto indiretto, è la mancanza di acqua potabile, una porta aperta per numerose malattie», ha aggiunto citando «l’interruzione dei vaccini per ragioni di sicurezza».
Nel frattempo, sul territorio gli scontri continuano tra i ribelli sciiti e i sostenitori del presidente che gode dell’appoggio dell’Arabia Saudita. Circa 100 000 persone sono coinvolte negli scontri secondo l’Unicef.
L’intervento armato saudita in #Yemen vìola il diritto internazionale http://t.co/iIUFEtPpPe pic.twitter.com/fB4TakiA01
— Movisol.org (@Movisolitalia) 4 Aprile 2015
FORNITURA DI AIUTI UMANITARI
L’attuale situazione umanitaria è decisamente critica e particolarmente catastrofica ad Aden, seconda città del paese, teatro di scontri quotidiani. Un portavoce della Croce Rossa, Marie-Claire Feghali, spiega come «la guerra ha raggiunto ogni angolo della città». Inoltre, la donna precisa che la gente, circa 800 000 abitanti, non può fuggire.
74 minori uccisi in 12 giorni di conflitto in #Yemen, ma bilancio reale certamente più alto: http://t.co/gwzLDFBbeo pic.twitter.com/3rGpp8ebc7
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) 7 Aprile 2015
Un primo aereo che trasporta personale medico del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), è giunto sul posto a Sanaa (capitale dello Yemen), lunedì, come annunciato dal direttore delle operazioni dell’organizzazione, Dominik Stillhart.
Laura Silvia Battaglia per “Osservatorio Iraq scrive”: “Come un moribondo che non abbia scelta, lo Yemen viene letto come uno Stato “imploso”, il regno del “caos”, l’esempio del “fallimento transizionale”, la sempiterna “tana di Al Qaeda” ma soprattutto, il luogo-quintessenza del plurisecolare conflitto “sunniti-sciiti” dove, in controluce, si agitano l’Iran da una parte e l’Arabia Saudita dall’altra, con gli Usa che, come al solito, non stanno a guardare e inviano droni”.
Questa testimonianza senz’altro sintetizza doverosamente ed ermeticamente l’attualità di una situazione sempre più complicata che espressa attraverso le cifre dell’OMS grida la necessità di interventi immediati.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
8 Aprile 2015