Ebola: milioni di persone in quarantena in Sierra Leone
Con l’intento di individuare gli ultimi casi di Ebola, le autorità hanno invitato la popolazione di Freetown (capitale della Sierra Leone) a rimanere nelle proprie abitazioni. Verrà condotta una vasta operazione porta a porta per rivelare malati non segnalati
FREE TOWN – La capitale della Sierra Leone sta organizzandosi per identificare gli ultimi casi del virus ebola. Per tre giorni, dal 27 al 29 marzo, la popolazione è esortata a non uscire di casa. La misura concerne circa 2,3 milioni di persone. Mira a decelerare gli ultimi casi in città con l’obiettivo di eliminare l’epidemia una volta per tutte.
“Il governo e i suoi collaboratori sperano che i casi non ancora segnalati o registrati saranno scoperti”, ha spiegato il capo del Centro nazionale della lotta contro il virus Ebola, Palo Conteh. La messa in quarantena della popolazione è già stata preventivamente decisa lo scorso settembre per il resto del paese. Nonostante il controverso carattere di questa disposizione, le autorità si sono felicitate delle sua effettiva efficacia.
Una vasta operazione porta a porta verrà condotta in questa occasione non solo nella capitale ma anche nelle province di Bombali e Port Loko, nel nord del paese. Gli abitanti saranno interrogati sulla presenza di eventuali infetti e informati sui pericoli delle pratiche funerarie che implicano un contatto con il corpo. “Le persone sono diventate negligenti. Toccano i cadaveri e li puliscono, portano i malati dai guaritori tradizionali”, deplora Palo Conteh.
La Sierra Leone è il paese africano che conta il maggior numero di casi identificati e recensiti con 3 700 morti dall’inizio dell’epidemia. Nell’insieme dell’Africa dell’ovest, il numero di decessi è di 10 200, un bilancio sottostimato dall’Organizzazione Mondiale della sanità. Il paese ora, come obiettivo si è prefissato di sbarazzarsi del virus per la metà di aprile.
La direttrice dell’OMS, Margaret Chan, si è felicitata durante una conferenza internazionale ad Abu Dhabi, dell’assenza di nuovi casi recensiti dall’inizio di febbraio in Liberia e dei “progressi fenomenali” registrati dalla Sierra Leone.
Nella Guinea invece, i nuovi casi hanno registrato un aumento. Le contaminazioni avvengono in maggioranza attraverso contatti con persone già malate, dato che rivela l’esistenza di un canale di trasmissione fino ad allora sconosciuto.
Nel corso della settimana precedente il 15 marzo, il numero di nuovi casi è aumentato a 55 in Sierra Leone, contro i 90 della Guinea secondo le ultime cifre dell’ONU. Sul piano economico le conseguenze del virus sono purtroppo disastrose. La Banca Mondiale stima che in Sierra Leone, le entrate della popolazione sono calate del 40%. 180 000 persone hanno perso il posto di lavoro a causa dell’epidemia e della sua espansione.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
20 Marzo 2015