Siria: apertura all’ONU

Dopo aver conquistato Bab Amr, quartiere ribelle di Homs, l’esercito si dirige verso la provincia di Idleb al Nord Ovest della Siria. Secondo il consiglio nazionale siriano (CNS) “ 42 carri armati e veicoli di trasporto delle truppe” sono partiti mercoledì 7 marzo indirizzati verso la città di Saraqeb, nella provincia di Idleb, dove si trova la più importante coalizione dell’opposizione guidata dai fratelli musulmani.
Sempre secondo il CNS “Molti martiri sono già stati uccisi” nello stesso giorno in cui è avvenuto un bombardamento nella regione. Il consiglio stesso ha chiamato “La comunità internazionale”. La Lega Araba e le organizzazioni internazionali ad agire in maniera urgente su tutti i fronti al fine di evitare la ripetizione del massacro di Baba Amr”, quartiere ripreso il 1° marzo dalle forze del governo. D’altra parte, il comunicato chiama i rivoluzionari a Damas, Alep e Hama, a prendere tutte le iniziative necessarie per alleggerire la pressione” su Idleb. Damas si dice tuttavia pronta a cooperare con una delegazione umanitaria dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che cerca di ottenere l’accesso nelle città devastate dal conflitto, secondo quanto affermato da Walid Mouallem, il ministro siriano degli esteri. Il diplomatico ha incontrato nella giornata di ieri Valérie Amos, direttrice degli affari umanitari dell’ONU. Per quanto riguarda la Russia, alleata della Siria che rifornisce in termini di armi, assicura di accettare di ricevere Bachar al Assad in asilo politico. La Francia invece ha annunciato la sospensione dei voli aerei fino a nuovo ordine. Secondo l’osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (OSDH), circa 8500 persone, sono state uccise dall’inizio delle rivolte in Siria.
Manuel Giannantonio
7 marzo 2012