Ebola: i morti sono 7.708

Dall’inizio della febbre emorragica Ebola, datata dicembre 2013, al 24 dicembre 2014, il virus ha provocato la morte di 7 708 persone nel mondo intero, su un totale di 19 729 casi.
L’organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha pubblicato venerdì 26 dicembre 2014, il nuovo bilancio sull’epidemia. Dalla comparsa in Guinea nel 2013 al 24 dicembre 2014, il virus ha ucciso nel mondo intero 7 708 persone su un totale di 19 729 casi.
Sono i tre i paesi che raggiungono il maggior numero di vittime: si tratta della Liberia, della Sierra Leone e della Guinea. Se la Sierra Leone conta il più grande numero di casi (9 203 casi, con 2 655 morti), l’OMS ha precisato che la Liberia è il paese in cui l’epidemia è stata più letale (3 384 morti su 7 862 casi). In Guinea, 2 630 casi sono stati registrati, di cui 1 654 mortali.
Per porre un freno alla rapida espansione del virus, la Sierra Leone ha annunciato il controllo delle proprie frontiere a nord.Una condizione resa necessaria soprattutto in virtù degli spostamenti dovuti alle festività natalizie. In Sierra Leone, gli infermieri reclamano le precarie e difficoltose condizioni di lavoro che affrontano quotidianamente nel curare i pazienti.
Nel frattempo, migliorano le condizioni del medico italiano di Emergency, alcuni lo chiamano il “paziente zero italiano”, affetto dal virus Ebola.
“Non credo di essere un eroe, ma so per certo di non essere un untore: sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato”. Queste le parole pronunciate dal medico colpito dal virus Ebola ricoverato all’istituto Spallanzani di Roma. Parole pubblicate da Emergency. In convalescenza, il medico racconta la sua esperienza, le sue paure e il grandissimo sollievo provato quando ha saputo di migliorare. Inoltre, ha colto l’occasione per ricordare il grandissimo lavoro che i suoi colleghi e che l’ONG svolgono sul territorio colpito dall’emergenza.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
27 dicembre 2014