Stati Uniti: ristabilite le relazioni diplomatiche con Cuba

Gli Stati Uniti e Cuba hanno raggiunto uno storico accordo dopo decenni di tensioni dalla Guerra fredda, suscitando la speranza dei cubani, alle promesse di riorganizzazione delle relazioni diplomatiche e di una cooperazione economica.
Washington – “Todos somos Americanos”, (Siamo tutti americani) ha dichiarato il Presidente Obama. “Esiste una storia complicata tra gli Stati Uniti e Cuba (…) ma è giunta l’ora di aprire un nuovo capitolo”, ha aggiunto riconoscendo con queste parole il fallimento innegabile di un mezzo secolo di isolamento del regime comunista.
Il Presidente cubano, Raul Castro, ha confermato quest’ accordo come “storico”, ricordando che la questione dell’embargo economico, imposta a Cuba da John F. Kennedy nel 1962, non era risolto. Obama ha chiesto un dibattito con il Congresso americano sull’eliminazione di questa legge.
Nelle strade di l’Havana il popolo ha manifestato la propria gioia. Molti cubani hanno appreso la notizia durante le ore lavorative e alcuni di loro hanno organizzato riunioni spontanee per festeggiare l’evento.
Obama e Castro si sono telefonati conversando per circa un’ora e la Casa Bianca non ha escluso una visita dello stesso Obama a Cuba.
Papa Francesco, personalmente implicato nelle negoziazioni condotte in gran segreto dalla primavera del 2013, ha parlato di una storica decisione, ricordando il riavvicinamento politico e diplomatico tra due paesi separati solo da 150 km dalla Florida. Un responsabile Americano avrebbe dichiarato che Fidel, fratello del Presidente Raul non avrebbe preso parte alle negoziazioni.
Il segretario di Stato americano, John Kerry condurrà negoziazioni in vista della riorganizzazione delle relazioni diplomatiche tra le parti, interrotte dal 1961. Quella di oggi, è una prospettiva impensabile fino a poco tempo fa. Gli Stati Unti inoltre, stanno meditando di aprire un’ambasciata presso l’Havana.
Tra le misure proposte per agevolare gli scambi economici c’è la possibilità per gli Americani di usare le proprie carte di credito nel paese mentre le istituzioni americane potranno aprire dei conti presso le istituzioni finanziarie cubane. I viaggiatori americani potranno anche portare fino a 100 dollari di tabacco, norma che include, I celebri sigari cubani.
Il gesto di Obama è stato accolto positivamente anche dagli altri paesi latini come il Venezuela che si è complimentato con il Presidente Americano.
L’annuncio dalla portata storica è sopraggiunto qualche ora dopo la liberazione di Alan Gross, un cittadino americano di 65 anni, detenuto da cinque anni all’Havana. Arrestato il 3 dicembre 2009 a Cuba, è stato condannato nel 2011 a 15 anni di detenzione per aver introdotto nel paese materiale di trasmissione satellitare vietato nell’isola.
Happening now: President Obama delivers a statement on Cuba. http://t.co/CubTW5ywQZ
— Barack Obama (@BarackObama) 17 Dicembre 2014
Tuttavia, le relazioni tra Washington e l’Havana sono state ulteriormente segnate negli anni sessanta con la “Baia dei porci”. Le tensioni tra i due paesi hanno conosciuto il punto più basso nel 1962, quando un aereo spia Americano individua sull’isola missili nucleari sovietici diretti verso gli Stati Uniti. Si pensò a una probabile guerra nucleare, ma il 28 ottobre, il dirigente russo Nikita Kruchechev ritirò i missili in cambio dell’impegno americano di non invadere l’isola.
Washington ha mantenuto una linea dura con Cuba negli anni ma diversi sondaggi testimoniano come il popolo Americano sia comunque favorevole a un cambio politico.
La battaglia per l’eliminazione dell’embargo si preannuncia certamente complicata al Congresso Americano, dove molti parlamentari si sono già detti ostili ad aprire la porta a Cuba.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
18 Dicembre 2014