Siria: ripresi bombardamenti del regime su Homs

Passa un altro giorno ed Homs è ancora sotto l’attacco delle truppe del regime siriano. Prima dell’alba l’esercito lealista ha lanciato un attacco a colpi di mortaio sul quartiere sunnita di Baba Amr, roccaforte dei ribelli, già duramente colpito in questi ultimi dieci giorni, ormai ridotto quasi in macerie. Un comunicato stampa diffuso dagli attivisti informa che: “”Il quartiere di Baba Amr è stato sottoposto a bombardamenti dalle 5 (le 4 in Italia) del mattino da parte dei militari di Damasco. Le forze (di Assad) hanno lanciato un’offensiva e stanno arrestando persone a Sasra al-Sham dopo una esplosione a Dael, nella provincia di Daraa. Ci sono violenti scontri tra i dissidenti e l’esercito, che ha attaccato Lajat e ha arrestato le madri di quattro dissidenti”.
Intanto ieri i ministri degli Esteri che compongono la Lega Araba nel corso di una riunione al Cairo hanno rivolto un appello all’Onu perché si “”prenda una decisione per formare delle forze di mantenimento della pace arabo-Onu per controllare e mantenere il cessate il fuoco in Siria”. A quanto pare quindi anche la Lega Araba ha voltato definitivamente le spalle al regime di Assad.
Inoltre il prossimo 24 febbraio in Tunisia si terrà il ”Friends of Syria” vertice che riunirà tutti i paesi interessati a porre fine alle violenze in Siria. In molti come, ad esempio Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, hanno espresso dubbi sulla poca tempestività con cui si sta cercando di intervenire in Siria: “Vista anche la sospetta sollecitudine avuta nel passato nei confronti della Libia, oggi l’inerzia dell’Onu, della Nato e dell’Unione Europea – afferma Cicchitto – nei confronti della situazione siriana costituisce una autentica vergogna. Ovviamente ancora più vergognosa è l’esplicita copertura che al sanguinario regime di Assad stanno dando la Cina e la Russia”.
Difatti uniche alleate del regime di Assad rimangono Cina, Iran (che sta portando avanti un piano nucleare del quale non si conoscono ancora le finalità) e la Russia che sta portando avanti secondo molti giornalisti e studiosi l’ultimo atto di una guerra fredda che forse non è mai finita.
Ricordiamo infine che la repressione messa in atto dal regime di Assad non è svolta solo nelle città ma anche sul web, vero motore dell’attivismo che ha portato alla primavera Araba. Se nei primi mesi di novembre il regime con l’ausilio di una società lombarda, l’Area, aveva provveduto ad installare dei dispositivi in grado di controllare il traffico in entrata ed in uscita dal paese per sorvegliare meglio gli oppositori al regime, oggi vi sono numerosi hacker pagati dal regime per attaccare i siti o i gruppi facebook a contro-Assad, questi non vengono chiusi ma sostituiti con siti o gruppi pro-Assad.
Per chi avesse ancora dubbi sulle azioni repressive di Assad basta guardare l’immagine satellitare qui di fianco che provano la repressione delle forze di sicurezza siriane e gli attacchi contro i quartieri residenziali a Homs. Queste immagini sono state pubblicate dall’ambasciatore Usa in Siria, Robert Ford, sulla pagina Facebook della sede diplomatica statunitense, molto più “osservatore” lui in un giorno di quanto non siano stati in oltre un mese gli osservatori della Lega Araba. In un commento pubblicato dall’ambasciatore insieme alle foto satellitari si può leggere: “Ascolto le storie devastanti dei neonati che muoiono negli ospedali di Homs, dove l’elettricità è stata tagliata. Quando vediamo le immagini allarmanti che provano che il regime sta usando l’artiglieria contro i quartieri residenziali, tutti noi siamo ancora più preoccupati del tragico destino dei civili siriani”.
Il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha affermato che: “L’ Italia continua a sostenere fortemente l’ azione della Lega Araba per la ricerca di una soluzione pacifica e democratica alla crisi siriana, e saluta con favore l’ esito della riunione dei Ministri degli Esteri dell’ Organizzazione svoltasi ieri al Cairo. Da parte italiana si condivide l’ urgenza di far cessare in Siria ogni forma di violenza ed a tal fine si sostiene la proposta dell’ invio in quel Paese di una forza di mantenimento della pace congiunta delle Nazioni Unite e della Lega Araba per verificare sul terreno l’ applicazione di un cessate il fuoco”.
Terzi afferma inoltre: “Auspichiamo che su queste indicazioni possa convergere, alle Nazioni Unite, il più ampio consenso possibile della comunità internazionale. Vi è in particolare piena convergenza di vedute fra l’Italia e la Lega Araba sulla necessità di assicurare un forte sostegno politico all’opposizione siriana. Incoraggiare il collegamento e l’ unificazione tra le sue varie componenti è un’assoluta priorità affinché si avvii un processo politico siriano con il sostegno della comunità”.
Per chi avesse ancora dubbi sulle azioni repressive di Assad basta guardare l’immagine satellitare qui di fianco che provano la repressione delle forze di sicurezza siriane e gli attacchi contro i quartieri residenziali a Homs. Queste immagini sono state pubblicate dall’ambasciatore Usa in Siria, Robert Ford, sulla pagina Facebook della sede diplomatica statunitense, molto più “osservatore” lui in un giorno di quanto non siano stati in oltre un mese gli osservatori della Lega Araba. In un commento pubblicato dall’ambasciatore insieme alle foto satellitari si può leggere: “Ascolto le storie devastanti dei neonati che muoiono negli ospedali di Homs, dove l’elettricità è stata tagliata. Quando vediamo le immagini allarmanti che provano che il regime sta usando l’artiglieria contro i quartieri residenziali, tutti noi siamo ancora più preoccupati del tragico destino dei civili siriani”.
Enrico Ferdinandi
13 febbraio 2012